A seguito di un’intesa con la Regione Basilicata, il Dipartimento di ingegneria fisica e ambientale dell’Università degli studi di Basilicata sta concludendo uno studio meteomarino sulla costa jonica. E nell’arco di un paio di settimane, presumibilmente entro la metà di febbraio, presenterà all’Osservatorio regionale della costa, istituito dalla legge regionale “Misure in materia di gestione e difesa della costa” e costituito da autorità di bacino e dai dipartimenti alle infrastrutture e all’ambiente, alcune ipotesi progettuali di intervento da realizzare con urgenza in modo da consentire agli operatori economici, soprattutto del Metapontino, di superare, almeno per la prossima stagione estiva, l’emergenza che si è venuta a determinare per effetto dell’erosione costiera.
E’ quanto è emerso nel corso di un incontro, svoltosi oggi nella sede della Regione, a Matera, convocato e presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico, al quale hanno partecipato il presidente della Provincia, Franco Stella, il vicepresidente, Giovanni Bonelli, i rappresentanti dell’Autorità di bacino, dei comuni della fascia jonica e degli operatori economici.“L’obiettivo dell’incontro odierno – ha spiegato Santochirico – non è solo quello di trasferire a tutti i soggetti coinvolti lo stato delle attività che la Regione sta mettendo in campo attraverso l’Osservatorio, ma anche e soprattutto quello di istituire e mantenere aperto un tavolo di consultazione e di condivisione sulle iniziative da realizzare non solo per superare l’emergenza, ma anche per risolvere, in modo condiviso e partecipativo, una volta per tutte, l’annoso problema dell’erosione costiera”.“Il governo regionale – ha aggiunto Santochirico – è consapevole delle difficoltà che vivono gli operatori turistici. Dopo l’intervento tempestivo che ci ha visto tutti protagonisti la scorsa stagione, oggi vogliamo affrontare il problema in modo più razionale, anche accogliendo, e verificando tecnicamente, i suggerimenti che ci arrivano direttamente dagli operatori e dai loro consulenti.
Ecco perchè abbiamo affidato all’Università di Basilicata, con il coordinamento dell’autorità di bacino, il compito di studiare con la massima precisione possibile il fenomeno e di ipotizzare alcune immediate soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico in modo da evitare gli errori del passato e costruire le basi per un intervento per quanto possibile definitivo”.Tutti gli operatori ed i rappresentanti degli enti locali hanno condiviso il metodo avviato.Infine, l’assessore Santochirico non ha escluso che del tavolo permanente possano entrare a far parte anche altri enti interessati, come il demanio, per verificare la possibilità di altri interventi.Il tavolo tornerà a riunirsi fra una quindicina di giorni, in territorio di Bernalda, per conoscere le proposte progettuali dell’Università di Basilicata.
Fonte – basilicatanet.it