Metaponto: ovvero la spiaggia degli dei, per la sabbia finissima e dorata, che accoglie il turista e lo accarezza anche in acqua, quando al crepuscolo il moto ondoso è particolarmente brioso ed allegro e lo sciabordio si fa dolce e costante, mentre i raggi del sole sommergono la spiaggia con gli ultimi colori della giornata.
Resiste, infatti, l’arenile, dopo le tante aggressioni subite negli ultimi due anni, che sono state mitigate con il riporto di alcune migliaie di metri cubi di sabbia identica, proveniente dal vicino sabbione degli Argonauti, a sud del canale d’ingresso nel porticciolo turistico.
Lunghe e vivaci assemblee di cittadini hanno alla fine ottenuto che il ripascimento fosse effetuato con prelievi dai posti di accumulo naturale del prezioso materiale, che produce economia, si trasforma in posti di lavoro ed in reddito per gli imprenditori turistici del luogo.
Si sono perse alcune file di ombrelloni, lamentano i gestori dei lidi, ma soprattutto durante il fine settimana centinaia e centinaia di ombrelloni sono tornati a costellare l’arenile, facendolo sembrare un immenso caleidoscopio di colori e di umanità allegra e spensierata.
Nelle prime ore del mattino e della sera, sulla spiaggia si respira un’aria frizzante di salsedine, frammista agli odori freschi e odorosi provenienti dal bosco di pini domestici dalla caratteristica chioma ad ombrello, le cui infiorescenze liberano pigne e pinoli, particolarmente ricercati dagli intendidori della buona cucina contadina.
Una spiaggia che ha resistito anche alle alluvioni del 18 febbraio e del 1° marzo, che hanno devastato e messo in ginocchio aziende agricole e zootecniche e che ancora oggi lottano per vedersi riconosciuti dal governo centrale i danni subiti.
Una terra talmente buona da richiamare i greci dall’altra parte del mar Jonio e che edificarono la città secondo coordinate geometriche ortogonali, ne drenarono gli acquitrini e la resero fertile di grano e di cultura. E ricca di autentica democrazia, che praticavano in maniera diretta e senza deleghe, riunendosi nell’ecclesiasterion, poi trasformato in teatro per spettacoli, unico nel suo genere su tutta la costa jonica.
Metaponto è stata anche la patria di Pitagora con la sua scuola filosofica, i suoi templi urbani e quello extra-urbano delle Tavole palatine, ove si fermavano i pellegrini diretti o provenienti da Taranto. Ed a Metaponto è nato anche Alessidamo, illustre lottatore olimpionico, la cui effige in marmo bianco con il naso schiacciato, le labbra rigonfie ed il lobo delle orecchie compromesso indicano l’intensità di una lotta paritcolarmente cruenta e condotta senza esclusioni di colpi.
La spiga di grano compariva fiera sulla monetazione metapontina in argento, accompagnata sempre dalla scritta META.Campi di fragole, di uva apirena, quella senza semi per palati particolarmente esigenti e creativi, pesche e kiwi sono oggi i prodotti di un’agricoltura moderna, che produce essenzialmente per i mercati europei e del nord Italia.Venite: è tempo di bagni e di serate allegre e colorate.
Pino Gallo