Metaponto. C’è un’aria pesante e torrida davanti ai cancelli chiusi di Agrobios, azienda impegnata in attività per il trasferimento dell’innovazione in agricoltura e nel sistema agro-industriale attraverso progetti di ricerca e servizi analitici nel settore delle biotecnologie vegetali e dell’ambiente. Ma non certo per i 38 gradi che segna la colonnina del termometro. Tutti i dipendenti sono stati obbligatoriamente posti in ferie fino al 4 settembre ed al loro rientro in sede avranno un’altra brutta sorpresa.
Lo scorso 13 agosto, il presidente di Agrobios, Salvatore Adduce, che è anche sindaco di Matera, con una lettera indirizzata alle segreterie dei sindacati territoriali ed aziendali ha informato che l’azienda deve procedere alla richiesta di intervento della Cassa integrazione guadagni ordinaria a causa di carenze di ordini e di commesse, a far data dal prossimo 12 settembre per un massimo di 13 settimane. La nota specifica, inoltre, che il personale interessato è di 53 dipendenti, per i quali sarà prevista la sospensione, ovvero la riduzione di orario.
Naturalmente i lavoratori non si sono fatti cogliere di sorpresa ed il prossimo 22 agosto si sono convocati in assemblea unitaria per definire le azioni volte a contrastare tale decisione, che giunge come un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
I lavoratori di Agrobios si chiedono, intanto se è corretto che un presidente ed un consiglio d’amministrazione scaduto possano vessare i lavoratori dell’azienda con ferie obbligatorie e cassa integrazione, mentre per loro non c’è nessuna data di smobilitazione.
Altri lavoratori si chiedono se la dirigenza non si senta ugualmente responsabile dei risultati gestionali di Agrobios e se c’è coerenza con quanto affermato nel Consiglio regionale di Basilicata del 28 luglio dal consigliere Santochirico, quando diceva che si era stabilito di ridefinire gli obiettivi stragegici, gli assetti e le attività di agrobios per cercare di poter rilanciare e conservare in autonomia la struttura, conservandone la specificità.
“E’ semplicistico e culturalmente deprimente – dice Maria Gallitelli, ricercatrice presso Agrobios – pensare che l’approccio per trovare soluzioni di rilancio per Agrobios sia quello di fare ricorso agli ammortizzatori sociali. Qui non c’è solo la preoccupazione dei dipendenti (tanto poi in un modo o nell’altro come dicono i nostri consiglieri regionali li…piazziamo); c’è qualcosa di molto più importante ed è legato al modello di sviluppo che questa regione vuole perseguire. Si vuole tagliare la ricerca e l’innovazione? Si vuole tagliare lo sviluppo dei giovani talenti o eccellenze come li ha chiamati la Regione Basilicata?”
“ E poi – aggiunge Gallitelli – chi ci è rimasto nel metapontino per pensare ad una benché minima idea di sviluppo? L’alluvione, la zona SIN sotto sequestro. E per l’agricoltura le fiere organizzate a Berlino? Che sollievo! Perché non monta l’indignazione per la mancata applicazione, solo nel Metapontino, del Piano di Ricerca ed innovazione datato 2009? Ed infine cosa pensa il sindaco del Comune di Bernalda di questa ennesima spoliazione?”
Pino Gallo