Continua incessante l’azione di sensibilizzazione presso il governo nazionale e verso l’opinione pubblica del comitato Terre joniche, in ordine all’emanazione dell’ordinanza del presidente del Consiglio Berlusconi, per la nomina del commissario al quale saranno affidate le risorse economiche dello Stato e delle Regioni per la messa in sicurezza del territorio e per il risarcimento ai cittadini ed alle aziende del metapontino e del ginosino che hanno subito danni per 400 milioni di euro.
Nella notte fra il 2 ed il 3 marzo scorso l’esondazione congiunta dei fiumi Bradano e Basento sommerse con oltre 2 metri d’acqua un vasto territorio a monte della statale 106 jonica e della massicciata della ferrovia per Taranto, che fungono da vere e proprie dighe, che impediscono alle acque straripate di poter velocemente defluire a mare senza causare danni significativi.
Concetti questi ribaditi anche agli studenti dell’Istituto tecnico statale di Marconia, che sabato scorso hanno voluto incontrare le vittime dell’esondazione del 2 marzo per ricavare direttamente dai loro racconti drammatici lo svolgimento del disastro.
Intanto il comitato Terre joniche aspetta fiducioso l’inserimento di un maxi-emendamento al decreto milleproroghe, a favore delle zone alluvionate del metapontino e del ginosino, insieme ai territori della Liguria e della Toscana colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi; decreto che sarà presentato al Senato entro mercoledì. Per mercoledì mattina è previsto, inoltre, un “alluvione tour” in sei tappe, un viaggio con giornalisti e cittadini nei luoghi “della prossima alluvione”, dal momento che i lavori della messa in sicurezza non sono ancora iniziati e persistono elevati livelli di rischio.
Cresce, infatti, l’allarme fra i cittadini che hanno le aziende lungo le sponde dei fiumi, perché il territorio risulta ancora fortemente degradato e facilmente esposto ad altri allagamenti, non appena le condizioni meteo-climatiche dovessero peggiorare con forti ed improvvise precipitazioni meteroriche.
In caso di risposta negativa del governo nazionale, per giovedì è previsto per le ore 9, alle Tavole palatine, un incontro con gli eletti ed i cittadini lucani e pugliesi per decidere forme di lotta ad oltranza.
“Inoltre – precisa il coordinatore di Terre joniche, Gianni Fabbris, una delegazione di lucani e pugliesi partirà per la liguria per collaborare nell’opera di sgombero del fango e delle macerie, al di sopra delle divisioni della politica fra cittadini del nord e cittadini del sud”.
Pino Gallo