Metaponto. Parte questa mattina alle ore 9 da Piazza Indipendenza di Marina di Ginosa il corteo del popolo degli alluvionati del 1° marzo scorso, quando il Bradano esondò sommergendo il ginosino e il metapontino sotto un mare di acqua di oltre due metri e mezzo di altezza e causando danni per oltre 400 milioni di euro alle aziende agricole e commerciali ed alle stesse abitazioni che si trovano a ridosso degli argini.
L’onda assassina fece morire affogati oltre 200 capi di bestiame, allagò e devastò i campi a colture pregiate, spazzò via decine e decine di moderni impianti agricoli e di stalle con un pregiato e ricco patrimonio zootecnico, frutto di decenni di selezioni e di investimenti.
In testa al corteo i sindaci del versante jonico di Puglia e Basilicata, amministratori delle province di Taranto e Matera e alcuni parlamentari sia di destra che di sinistra, insieme ai ginosini ed ai metapontini, a piedi e sui trattori, sulle macchine agricole, sui mezzi che sono stati recuperati dopo il disastro di quella tragica notte fra il 1° e il 2 marzo scorso.
Dopo 9 mesi di lotta si scende ancora in strada per chiedere al premier Mario Monti di nominare anche per il ginosino il commissario che dovrà mettere in sicurezza il territorio e che dovrà procedere al ristoro dei danni provocati dallo tsunami d’acqua proveniente dalla diga di san Giuliano, così come ha fatto per il metapontino, con la nomina a commissario del governatore della Basilicata, Vito De Filippo.
Sembra di rivedere le pacifiche e silenziose marce a dorso di mulo del reverendo Martin Luther King per il riconoscimento dei diritti civili e politici al popolo dei cittadini afro-americani.
Gianni Fabbris, coordinatore del Comitato difesa delle terre joniche, dopo l’incontro con il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ritiene che l’ordinanza di Monti per la nomina del commissario liquidatore per la Puglia sia una questione di ore, dicendosi fiducioso di poter concludere la manifestazione con la lettura del testo, come è stato per la Basilicata e imboccare, finalmente il lungo iter della messa in sicurezza del territorio ginosino, utilizzando per il momento il solo milione e mezzo di euro della Regione Puglia.
Altri obiettivi della marcia sono l’apertura con le due Regioni di un confronto operativo sulle misure di bilancio per le aree alluvionate e la tutela e la difesa della dignità delle comunità e delle istituzioni che le rappresentano nei consessi direttamente e democraticamente eletti.
Pino Gallo