Anche quest’anno, la Comunità Chiesa Madre, celebra, il 31 gennaio, la festa di San Giovanni Bosco, protettore dell’Oratorio, sito nel centralissimo Corso della Repubblica.
Don Bosco, oggi più che mai, propone e offre a tutti, genitori, figli, educatori, suggerimenti e consigli preziosi per aiutare a far crescere onestamente, civilmente e cristianamente i nostri ragazzi e giovani. Proprio per questo motivo, il parroco don Gabriele Chiruzzi e il gruppo degli animatori oratoriani ha organizzato un incontro – riflessione sull’urgenza educativa, dal titolo:“Gli stili educativi: educare è un’arte … possibile !!!”. La serata si è svolta nella Chiesa di Sant’Agostino venerdì scorso e hanno preso parte la dott.ssa Raffaella Pucciariello, responsabile degli educatori dell’Oratorio salesiano “Don Bosco” di Potenza e il prof. Michele Ventrelli, Dirigente Scolastico dell’I.C. Pascoli di Matera.
Dopo il saluto del parroco don Gabriele e l’introduzione del prof. Nunzio Buonsanti,moderatore della serata, ha preso la parola la dottoressa Raffaella, la quale ne lcorso del suo intervento ha svelato il segreto che rende il metodo educativo di don Bosco moderno e universale nonostante sia stato ideato a Torino nella metà del XIX secolo. “L’educazione preventiva – ha sottolineato la salesiana Raffaella – è stata la grande intuizione di Giovanni Bosco, il quale comprese la necessità di prevenire con l’insegnamento e con la correzione, piuttosto che applicare forme punitive e restrittive.
Il sistema preventivo infatti fa riferimento soprattutto all’esperienza viva di don Bosco e dei collaboratori, salesiani e laici, cresciuti con lui e accanto a lui. Pur non essendo un teorico della pedagogia, il metodo di don Bosco si è diffuso in tutto il mondo ed è, ancora oggi, oggetto di studio e riflessione da parte di pedagogisti e studenti”. Del sistema educativo moderno e dell’emergenza educativa, invece, ha esposto il professor Ventrelli, il quale ha aperto il suo intervento sottolineando come alcuni temi importanti del sistema educativo moderno quali centralità del bambino, BES(bisogni educativi speciali), scuola inclusiva sono stati già applicati da Don Bosco circa 200 anni fa. “Anche nella nostra epoca – ha aggiunto il professor Ventrelli -,come ai tempi di don Bosco, si avverte quell’emergenza educativa. Ecco allora il modello offerto dalla pedagogia di don Bosco, che incoraggia a non limitarsi a denunciare i mali ma ad avere l’audacia tutta evangelica di andare controcorrente”.