Se dovessimo definire con un solo aggettivo la “Società di Mutuo Soccorso San Rocco Montescaglioso” di Paterson, sceglieremmo di sicuro la parola: avamposto. Sì, un avamposto per la difesa dei valori, delle tradizioni e dell’identità lucana.
In quella Paterson del New Jersey operosa e ribelle, novant’anni fa nasceva la Società San Rocco. Parlare oggi di questa realtà ancora viva ed attiva, ci impone di raccontarne la storia.
Non una semplice sequenza di date, ma il racconto delle vite di uomini che per quasi un secolo hanno trovato ascolto, aiuto, sostegno morale nonché opportunità per un futuro dignitoso. La San Rocco non era e non è un luogo della nostalgia e della memoria; bensì un microcosmo in cui la solidarietà e la fratellanza sono ancora i principi fondanti. Certo si litigava allora e si litiga anche oggi. Proprio a seguito di un litigio con i “fratelli” della Società di Mutuo Soccorso della vicina Fairview, la Società si costituiva nel 1928. I documenti storici ci consegnano particolari che fanno emergere i legami di fratellanza e soprattutto l’orgoglio italiano.
Quella sera del 12 settembre, un’assemblea decideva la nascita non solo di una Società di Mutuo Soccorso che interveniva con un sostegno economico in caso di malattia dei soci, supportava i nuovi arrivati e sosteneva istituti caritatevoli italiani, ma prendeva vita un luogo in cui alimentare la propria cultura, un luogo che sarebbe sopravvissuto al tempo e ai cambiamenti. Orgoglio dunque, tanto che quella sera, il “fratello” Francesco Venezia offrì 100 dollari, una bella cifra in quei tempi, per costituire un fondo cassa. Allora come oggi, c’era un momento dell’anno che però metteva d’accordo tutti: la festa di San Rocco. Il Santo di Montpellier è patrono di Montescaglioso e di molti paesi della Basilicata e nella definizione moderna rappresenta la solidarietà e la carità nel segno del volontariato. Non solo montesi e lucani, ma anche tanti campani e siciliani hanno fatto parte della storia di questa realtà e questo è un particolare importante poiché dimostra che i lucani sono stati il collante tra diverse identità regionali. Ma per organizzare una festa religiosa che fosse degna e che riproducesse quel mondo lucano, occorreva una statua per la processione.
Il preventivo di spesa arrivò da un artista italiano, non sappiamo chi fosse, ma quello che è documentato è che nel marzo del 1930, tante palline bianche, ovvero l’unanimità, decisero di acquistare una statua di San Rocco per un costo di circa 200 dollari e che 18 palline nere contro 12 bianche decretarono che il fedele cane del Santo sarebbe stato in cartapesta e non in argento. Attraverso la storia della Società passano le storie di vita, la tristezza per la guerra in Italia, l’aiuto agli alluvionati, la carità per gli orfani degli istituti italiani. E’ davvero un racconto straordinario. Ma la storia la fanno gli uomini ed è necessario raccontare dell’oggi. Il 2018 è un anno importante per l’associazione che ha ritrovato entusiasmo e voglia di protagonismo. Il nuovo anno è iniziato con l’iscrizione dell’associazione alla Federazione dei Lucani nel Mondo e con l’elezione del nuovo presidente e di un nuovo direttivo. E’ Angelo Carrozza il nuovo presidente dell’associazione, classe 1945, carattere forte e determinato, sempre molto attivo nell’organizzazione delle attività sociali e pronto ad affrontare nuove sfide facendosi portavoce di idee e istanze. Costruire un ponte culturale con la Basilicata, attraverso le Istituzioni e le realtà associative lucane. Questa la sua mission condivisa da tutta l’assemblea. Il rinnovo delle cariche sociali ha attribuito la vice presidenza a Biagio Modugno, ha confermato la funzione di segretario di corrispondenza a Raffaele Venezia, il compito di tesoriere a Pasquale Ditaranto, di curatore a Pietro Avena e di consiglieri a Michele e Vincenzo Oliva.
Angelo Carrozza succede ad Angelo R. Andriulli che emigrò negli Stati Uniti nel 1976, costruendosi un futuro in una terra a cui dice che apparterrà sempre. E’ autore del libro autobiografico “Cittadino di due Mondi”, un’analisi intima e profonda in cui racconta e scrive “Due mondi che però, adesso, so che hanno contribuito a rendermi quello che sono” .
La sede della San Rocco, identificata oggi come “Club San Rocco” è sempre nello stesso quartiere e precisamente in Lewis Street o secondo la nuova toponomastica del 2012 “Montescaglioso Street” . Certo ha una funzione diversa dal passato; ci si incontra per scambiare idee, giocare a carte, organizzare momenti di socialità, la festa patronale, lo storico dinner dance e le feste tradizionali come il Natale.
Lo scorso ottobre, la celebrazione dell’ottantanovesimo e il gemellaggio con la Città di Montescaglioso hanno visto la presenza del sindaco Vincenzo Zito, dell’Arciprete Don Vittorio Martinelli e di uno dei soci fondatori della neo nata associazione culturale “Mondi Lucani” di Montescaglioso, Vito Colonna. Quest’ultimo nel ringraziare per l’invito ricevuto ha colto l’occasione, a nome dell’associazione, per formulare una richiesta all’amministrazione di Montescaglioso per l’istituzione di una “Giornata dell’emigrazione”, proposta che non è stata disattesa dalla giunta comunale che ha deliberato in merito stabilendo il giorno 16 agosto di ogni anno per la sua celebrazione.
Una doverosa iniziativa che favorirà il turismo di ritorno e riannoderà i fili culturali tra due comunità che hanno la stessa identità pur esistendo in due continenti così distanti. E’ l’inizio di un nuovo percorso per un’associazione che dovrà accettare la sfida del passaggio generazionale. Le celebrazioni del novantesimo dalla fondazione accenderanno i riflettori su una parte di storia che appartiene alla Basilicata, un cuore che continua a battere e una bandiera che continua a sventolare.
Maria Andriulli