Nella serata del 23 giugno, solstizio d’estate, la più corta dell’anno, Colobraro è stata Capitale Europea della Cultura per un giorno. L’iniziativa, “La notte della magia” è stata cooprodotta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Bernardo e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019.
Un piccolo assaggio del consolidato evento di agosto “Sogno di una Notte … a Quel Paese” capace di richiamare migliaia di persone.La magia cerimoniale lucana in cui : uomo, natura e terra si fondono, è andata in scena in tutto il suo mistero e fascino in quella che è la notte che precede il giorno dedicato a San Giovanni.
Nella piazza antistante il Convento Francescano , circondati da monachicchi e streghe, il Presidente della Fondazione Salvatore Adduce insieme al sindaco e al Presidente del Gal Start 2020 hanno dato inizio all’evento.
All’interno dell’antico Convento Francescano trasformato nello “Scrigno di rituali e conoscenze”, masciare e fattuchiere hanno incantato i visitatori con i riti della “fascinazione” oggetto di anni di studio da parte dell’antropologo Ernesto De Martino che visitò il piccolo borgo negli anni cinquanta.
Giovani fanciulle hanno preparato per tutta la notte gli amuleti o abitini, i tipici sacchettini il cui contenuto di sale, grano ed erbe allontana dal malocchio, porta fortuna oppure diventa propiziatorio per un legame amoroso. Chiusi con una spilla e legati al collo tramite un nastrino di colore rosso che simboleggia le forti passioni, gli abitini sono stati indossarti da tutti i visitatori per assicurare loro protezione da fattucchiere, streghe e jettatori.
Magica anche la “stanza delle erbe” curata nel suo allestimento e densa di profumi delle erbe officinali del territorio preziose per preparare l’acqua di San Giovanni che toglie ogni malanno donando bellezza e salute.
Meritevole di essere visitata è stata l’esposizione di artigianato artistico realizzato dagli utenti/ospiti della struttura residenziale psichiatrica di Colobraro.
Non poteva mancare la rappresentazione teatrale curata nella regia dall’attore lucano Emanuele Asprella “La notte magica di S. Giovanni” scritta da Maria Mazziotta e che ha toccato oltre che i temi della magia anche quelli dell’integrazione e dell’accoglienza.
La festa è continuata nella piazza con interpretazioni teatrali in vernacolo, balli, proiezioni e la musica del dj set “risonanze magiche” . Tanti i colobraresi nel mondo rientrati appositamente per una breve vacanza e tanti anche i visitatori e turisti arrivati dai paesi della provincia.
Un legame inscindibile quello tra Colobraro e suoi abitanti.
Colobraro, bellissimo borgo di gente accogliente, adagiato su uno sprone come un piccolo gioiello, ha saputo in questi ultimi anni trasformare quella che era la sua fama di paese della sfortuna tanto da essere chiamato “quel paese”, in una grande occasione per scoprire e far conoscere la cultura più profonda della Lucania, dove tutto è suggestione e superstizione.
Non poteva mancare la promozione dei prodotti tipici e l’animazione di una Street Band che ha assicurato allegria e divertimento per tutti.
Soddisfatto il sindaco Andrea Bernardo a cui va il plauso di catalizzare intorno al piccolo borgo lucano un’attenzione di respiro nazionale guardando alla Cultura Europea che ha saputo ben rappresentare.
Maria Andriulli