Il monitoraggio ambientale al centro di un accordo tra l’Arpab e l’Università degli Studi della Basilicata fondato sulla cooperazione scientifica e accademica.
Le due istituzioni, in linea con i rispettivi regolamenti e statuti, favoriranno forme di collaborazione per erogare servizi a supporto delle attività di ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione.
È quanto si legge in una nota dell’Arpab.
Nell’ambito delle attività di didattica e formazione saranno avviati dottorati, stages, master ed attività collegate (tra cui seminari, convegni ed eventi su temi concordati) per la migliore realizzazione dei rispettivi fini istituzionali.
Le azioni, come riportato nel documento, saranno validamente supportate attraverso lo scambio di documentazione e di pubblicazioni scientifiche oltre che del materiale didattico di interesse per le parti anche in collaborazione con altre istituzioni italiane e straniere.
Il coordinamento, affidato a referenti scelti dall’Agenzia e dall’Ateneo, cui sarà delegata la programmazione e la gestione delle attività, si impegnerà a individuare nuovi modelli e strategie che rafforzino il legame con il territorio sperimentando nuove forme di comunicazione e di diffusione di conoscenze ed esperienze ad elevato contenuto tecnologico all’interno del tessuto sociale locale.
“Con l’accordo siglato vogliamo garantire il comune interesse al monitoraggio e alla qualità ambientale – ha osservato il Direttore Generale avv. Antonio Tisci – e intendiamo farlo con modalità di gestione trasparente e condivisa ma soprattutto attraverso la partecipazione.
Il personale dell’Arpab e quello dell’Ateneo lucano saranno reciprocamente impegnati nelle attività di ricerca nell’ottica di uno spirito di leale collaborazione”.
“Il mio ringraziamento alla comunità accademica dell’Università degli Studi della Basilicata, dove peraltro tanti tecnici dell’ARPAB si sono laureati, per aver accolto l’accordo congiunto, ha aggiunto in conclusione il vertice dell’Arpab avv.Tisci, e per il supporto e la tensione costante a rinnovate politiche di programmazione che tengono conto delle necessità del controllo ambientale del territorio lucano”.
Fonte – Basilicatanet.it