La richiesta del Sindaco Bennardi, diffusa a mezzo stampa, di avviare un “programma vaccinale dedicato ai servizi turistici” è singolare ed inopportuna di fronte alla drammaticità della situazione.
Fermo restando che il piano vaccinale deve avere la capacità di mettere in sicurezza prioritariamente le categorie dei più fragili, in qualunque categoria professionale o fascia di età si trovino, solo successivamente si dovrà fare una valutazione oggettiva per dare priorità a chi rischia di più, secondo criteri TRASPARENTI ed INEQUIVOCABILI, che evitino di innescare una competizione tra categorie di lavoratori.
Da questo punto di vista, l’INAIL in questi mesi ha prodotto documenti che contengono parametri oggettivi per individuare i lavoratori più esposti, con particolare riferimento al rischio specifico presente nelle attività di lavoro in prossimità con terzi e a rischio aggregazione/assembramenti.
Vi sono lavoratori e lavoratrici che non hanno mai smesso di lavorare, neanche nei primi mesi della pandemia, quando nessuno conosceva il virus, e che hanno rischiato e continuano a rischiare il contagio ogni giorno sui propri posti di lavoro.
Solo per citare alcuni esempi:
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i lavoratori e le lavoratrici degli appalti di pulizia e mensa degli ospedali e delle R.S.A, per i quali è stata avviata, ma non completata, la campagna vaccinale;
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i lavoratori e le lavoratrici dei supermercati e della grande distribuzione che ogni giorno hanno consentito e consentono ai cittadini l’approvvigionamento alimentare e non, e che quotidianamente scontano i mancati controlli della pubblica autorità in relazione alle regole che disciplinano gli accessi (un solo componente per nucleo familiare) nei negozi, luoghi che spesso vengono utilizzati dai cittadini per fare una passeggiata e non per reali bisogni;
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le addette alla somministrazione dei pasti nelle mense scolastiche;
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le badanti;
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i farmacisti (e addetti al banco nelle farmacie);
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le guardie giurate;
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I lavoratori e le lavoratrici della distribuzione del farmaco.
Senza mettere in discussione le giuste priorità ad oggi stabilite dal Governo Nazionale, in attesa dell’esito del confronto tra i Ministeri della Salute e del Lavoro con le parti sociali convocato per il 6 aprile p.v., sul funzionamento dei protocolli di sicurezza e sulla campagna vaccinale nei luoghi di lavoro, la FILCAMS CGIL di Matera rinnova l’invito ai decisori istituzionali locali ad avere una visione meno corporativa e più oggettiva, legata ai rischi effettivi, senza innescare dibattiti e competizioni quanto meno inopportuni di fronte alla tragicità della situazione.
MARCELLA CONESE
SEGRETARIA FILCAMS CGIL MATERA