Da giovedì 20 maggio Cgil, Cisl e Uil Basilicata lanciano su tutto il territorio regionale una campagna di assemblee e mobilitazione per dire “basta alle morti sul lavoro”. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Basilicata, Angelo Summa, Enrico Gambardella e Vincenzo Tortorelli interverranno all’assemblea degli operatori sanitari davanti alla sede dell’Asp di via della Fisica 18 a Potenza alle ore 12 per poi incontrare i lavoratori edili sulla Tito-Brienza alle ore 13 (campo base di Brienza impresa Cogevi – intercantieri Vittadello, viale Stazione, SS 598 Fondovalle dell’Agri).
La sicurezza nei luoghi di lavoro è ormai emergenza nazionale. Secondo i dati Inail nel primo trimestre dell’anno hanno perso la vita 185 lavoratori, morti legate ad assenza di misure di sicurezza, a ritmi di lavoro pressanti, ma soprattutto a un sistema delle imprese incentrato solo sul profitto. Lo scorso anno ci sono state 1.270 morti bianche, oltre 3 al giorno. Le morti da Covid-19 segnalate da inizio pandemia al 31 marzo sono 551, circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro segnalati all’Istituto dal gennaio 2020.
Il fatto che il trend degli infortuni sia in calo (327 nel primo trimestre 2021 in Basilicata), come del resto quelli in itinere, non deve trarre in inganno: è un dato che va letto alla luce dello stop di molte attività produttive e del massiccio ricorso allo smart working che di per sé ha limitato il rischio legato agli spostamenti in un territorio come il nostro che certo non brilla per le sue infrastrutture materiali. Non è un caso, infatti, che subito dopo il primo lockdown all’apertura dei cantieri siano ripresi gli incidenti, a volte mortali.
Come non pensare ad Antonio Cavallucci, rimasto vittima di un incidente sul cantiere della Tito – Brienza o, ancora, all’agricoltore di 55 anni che ha perso la vita dopo essere stato schiacciato dal suo trattore a Irisina, al 37enne originario di Montalbano Jonico, Andrea Recchia, morto a Sorbolo nell’azienda in cui lavorava e in ultimo al 49enne di San Mauro Forte vittima di un incidente nelle sue campagne.
Per uscirne occorre con immediatezza potenziare i servizi pubblici operanti nella prevenzione e controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro. Investire in salute e sicurezza significa investire sulla qualità del lavoro. L’Ispettorato nazionale ha 4.500 dipendenti a fronte di una pianta organica di 6.500, i dipartimenti di prevenzione delle Asl 2mila contro i 5mila del 2009. All’Inail sono rimasti solo 246 ispettori. Lo stesso Inail in Basilicata, che non ha più la sua direzione regionale essendo stato declassato a sede territoriale, ha il personale ridotto al lumicino col conseguente venir meno delle professionalità necessarie all’espletamento dei suoi compiti istituzionali.
La prevenzione passa anche attraverso la formazione sui luoghi di lavoro, fondamentale per promuovere e diffondere la cultura della sicurezza tra i lavoratori. Per questo motivo a partire da giovedì 20 maggio Cgil, Cisl e Uil terranno una serie di assemblee nei luoghi di lavoro della regione ai quali parteciperanno i delegati delle tre sigle sindacali e i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza, affinché quest’ultima sia un diritto fondamentale e non un costo.