Continua il dibattito sulla tassa di soggiorno e c’è chi chiede che si faccia chiarezza sulla riduzione del gettito fiscale che sarebbe avvenuto nel corso degli anni. Secondo il Prof. Eustachio Bia, già assessore del Comune di Bernalda, nonché operatore turistico di Metaponto “le dichiarazioni dell’ex consigliere comunale di opposizione, Nunzio Gallotta, lasciano perplessi, quando dichiara che la tassa di soggiorno, negli anni, è passata da 140.000 euro a 40.000 euro”.
Una risorsa economica importante che pagano soltanto i turisti e non i cittadini residenti e che a partire dalla sua istituzione, avvenuta nel 2011, è destinata a finanziare interventi in materia di turismo e di promozione del territorio, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché di manutenzione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali e relativi servizi pubblici locali. Interventi che la deliberazione di Consiglio comunale n. 20 del 14 aprile 2017 stabilisce che dovranno essere noti attraverso adeguate forme di pubblicità.
“Quando si chiedeva qualcosa per Metaponto, dice risentito Bia, l’amministrazione comunale rispondeva picche perché sosteneva che non c’erano soldi. Eppure così non è perché il pagamento dell’imposta di soggiorno è un obbligo di legge e se non ottemperato produce l’irrogazione di sanzioni amministrative, addirittura penali, sia a carico del turista, sia dell’albergatore”.
Così, l’ex amministratore comunale chiede “che venga subito chiarito perché ci sarebbe stato un minore incasso da parte del Comune di Bernalda di ben 100 mila euro. E se diminuzione c’è stata, quale sarebbe stata la sua effettiva entità negli ultimi anni e per quali ragioni: se per un calo di turisti o per mancato controllo da parte del Comune circa l’assolvimento degli obblighi di legge in capo ai gestori di case vacanze, alberghi, villaggi turistici, B&B ed assimilati in ordine all’applicazione dell’imposta”.
Il pagamento è obbligatorio e nel territorio comunale si applica dal 1° giugno al 30 agosto di ogni anno. “Ed anche il cliente che non paga la tassa di soggiorno, sottolinea Bia, può incorrere nella stessa sanzione amministrativa a cui è soggetto il gestore struttura turistica. Una multa che va da 25 euro a 500 euro, proporzionale all’entità della somma non versata, potrebbe essere infatti applicata non tanto dall’albergatore quanto dal Comune che richiede l’imposta”.
Un passaggio, quello del rapporto tra albergatori e amministrazione comunale, molto delicato e soggetto a errori e omissioni di varia natura. “Oggi, chiarisce Bia, anche chi decide di affittare una stanza della propria casa, magari attraverso portali come Booking o airbnb, oppure decide di affittare una casa vacanze di proprietà è tenuto a far pagare questa tassa, poiché soggetto responsabile della riscossione”.
L’entità della tassa di soggiorno varia però da Comune a Comune e viene applicata nelle maggior parte delle località turistiche.
Nel Comune di Bernalda il prezzo oscilla tra 0.30 centesimi per i pernottamenti nei campeggi e negli ostelli ed i 5 euro negli alberghi a 5 stelle e nelle residenze d’epoca. Sono, inoltre, stabilite una serie di esenzioni dall’obbligo di pagare la tassa di soggiorno, che riguardano i residenti, i minori di 12 anni, i disabili, gli over 65, i dipendenti di altre strutture turistiche assunti con regolare contratto di lavoro. Esenzioni che riguardano anche i pernottamenti consecutivi, successivi al 15° giorno, nonché una riduzione del 50% dal 10° al 15° giorno consecutivo.
Pino Gallo
Foto Anna Silletti consigliera Pro Loco Metaponto