La musica antica, il repertorio barocco ma anche nuove commissioni e prime esecuzioni al Festival Duni di Matera che, sempre di più, definisce la propria unicità nel panorama della musicale italiano: un dialogo costante, quello fra passato e presente, nella proposta della manifestazione materana che, sabato 18 settembre alle ore 20 al Teatro Guerrieri, prenderà forma con l’esecuzione in prima assoluta di Preferisco il rumore del mare, progetto di Fabrizio Testa per la XXII edizione del Festival dal tema “Mediterraneo e dintorni”.
«La storia del Mediterraneo – racconta Fabrizio Festa – è la storia di una bio-diversità irriducibile a qualsiasi omologazione, dove i caratteri cosiddetti comuni nascono dagli incroci, dall’ibridazione, il passato svanendo spesso in un futuro ricco di promesse. È la diversità l’unico carattere comune; sono le differenze a renderci uguali. La storia del Mediterraneo, del resto, è anche la storia di individui che hanno intenzionalmente tagliato i ponti, sradicato le proprie radici, superando ciascuno a suo modo le proprie Colonne d’Ercole».
Festa ha dunque messo insieme un team di artisti dalle esperienze molto variegate per costruire uno spettacolo attorno alla figura di un navigante che, gettata via ogni sicurezza (simboleggiata dai remi, dalla vela e da ogni strumento ormai certo), si mette in dialogo con il mare ascoltandone la voce. Per la realizzazione del testo Festa ha quindi scelto la collaborazione di Amir Eslami, compositore e direttore del Vancouver Iranian Choir, e di Mozhgan Chahian, compositrice e cantante: insieme hanno deciso di adottare il Farsi come lingua e alcuni testi del poeta iraniano Sohrab Sepheri. La voce del mare sarà interpretata da Patrizia Bovi, mentre il navigante sarà il danzatore Francesco Nappa. La parte esecutiva sarà affidata alle registrazioni, all’elettronica, alla voce dei cantanti e degli attori sino al violino di Francesco D’Orazio, alla fisarmonica di Ivano Battiston e alle Campane Tibetane di Rosalia Stellacci. Un vero e proprio affresco corale di lingue, culture, tradizioni e suoni differenti fra loro che, insieme, restituiscono un’immagine di un panorama variegato come la storia e i popoli del Mediterraneo.
Antico e Novecento storico si rincontreranno con il prossimo appuntamento di martedì 28 settembre nell’Auditorium del Conservatorio di Matera con l’Orchestra Metropolitana di Bari diretta da Saverio Vizziello che eseguirà le Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi, precedute dalle versioni originali rinascimentali per liuto solo eseguite dal liutista Michele Carreca.