“I nuovi parametri dimensionali scolastici portati a 500 alunni (con deroga a 300 per i comuni montani e le piccole isole) rappresentano ormai una necessità irrinunciabile per il settore dell’istruzione, strategico e fondamentale per il paese”. Le parole del presidente dell’Upi di Basilicata e della Provincia di Matera Piero Marrese, che lo scorso 20 aprile si era rivolto, tramite l’Unione delle Province d’Italia, al Ministro dell’Istruzione per chiedere un’attenzione particolare sul delicato tema del dimensionamento scolastico da portare al tavolo delle istituzioni nazionali, vanno nella stessa direzione che il Consiglio Regionale di Basilicata ha inteso intraprendere attraverso una mozione con cui chiede un impegno della Giunta Regionale a sollecitare al Parlamento (così come previsto dalla legge 178 del 2020) la stabilizzazione del nuovo parametro dimensionale, previsto al momento solo per la stagione 2021/22.
Per questo, il presidente Marrese esprime soddisfazione per l’approvazione della mozione, sottolineando come oggi “occorra una vera e propria riorganizzazione della rete scolastica sulla base di un dimensionamento davvero ottimale, che permetta di rimediare ad una situazione di insostenibilità e ingestibilità conseguente agli interventi di riduzione di spesa effettuati nell’ultimo decennio. Alla luce dei rischi pandemici, ma anche del progressivo calo demografico destinato a cambiare negli anni anche i numeri della scuola italiana – ha aggiunto Marrese -, confido che questi parametri vengano mantenuti e stabilizzati anche negli anni a venire, sfruttando così questa straordinaria occasione di riportare la scuola al centro delle priorità reali del paese e garantire così effettivamente il diritto all’istruzione, a cui tutti devono poter accedere, garantendo così il bene della collettività e la tutela di tutti gli studenti”.
Il presidente Marrese ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare un’azione a livello centrale finalizzata ad assicurare alla scuola un efficace esercizio dell’autonomia attraverso una guida sicura e una adeguata capacità di confronto e interazione con enti e istituzioni, scongiurando l’istituto della reggenza, che negli anni ha provocato danni alle comunità scolastiche.