“Nessuno della Regione Basilicata, purtroppo, ancora una volta, ha pensato di dover essere presente e confrontarsi su temi ai quali è legato il futuro della nostra terra, quali l’istruzione, la formazione, la scuola come diritto e dovere costituzionale, per la crescita di cittadini e cittadine. Sono e sarò al fianco della battaglia messa in campo perché la scuola italiana e, soprattutto, quella lucana possa avere tutte le risorse economiche da utilizzare per contrastare lo spopolamento delle aree interne e garantire il diritto allo studio a tutti gli alunni ed alunne di Basilicata, con uguali opportunità. Risorse da rendere strutturali o con almeno un arco temporale triennale, che possano consentire reale programmazione, a partire dai contratti del personale dirigente, docente e ATA, da un organico stabile e maggiore al comparto scuola. A questo, si lega, nella nostra regione, il tema del dimensionamento scolastico che dal 2018 viene di anno in anno rinviato, senza aver aperto mai nessuna discussione politica in merito, non solo per ragioni legate al covid, che pure hanno contribuito allo slittamento in avanti dell’avvio del confronto istituzionale tra comuni, province e regione.”
Lo dichiara il Consigliere Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Porterò in Consiglio Regionale – prosegue Braia – le istanze emerse dalla iniziativa nazionale “L’Autonomia scolastica oggi – Tra principio di sussidiarietà e dimensionamento degli istituti” promossa da Provincia di Matera, dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dall’Unione Province Italiane (Upi) di Basilicata, con la collaborazione dell’Associazione Valier. Iniziativa dove mi sono ritrovato a partecipare perché invitato ed essere però l’unico esponente regionale presente, chiamato ad intervenire dagli organizzatori a nome della Regione, dopo aver ricevuto il video messaggio del Presidente Bardi che, ancora una volta, è risultato essere fisicamente assente.
Iniziativa di profonda riflessione su una questione di estrema urgenza quale la progressiva denatalità e lo spopolamento dei nostri territori, insieme alle difficoltà di gestione delle istituzioni scolastiche amplificate dall’esperienza pandemica e dall’affidamento di numerose reggenze, volta a mettere insieme proposte di valorizzazione reale dell’autonomia scolastica, partendo dalle caratteristiche territoriali. Investire sull’istruzione e sul capitale umano è necessario, servono risorse nazionali e regionali, insieme a quelle del Pnrr che pure stanno venendo attivate in tema di edilizia scolastica, asili nido ecc. Altrimenti corriamo il rischio di avere bei contenitori, che magari saranno potenziati, qualificati e resi sicuri grazie alle tante risorse in arrivo dal Pnrr, ma vuoti di contenuti umani, di alunni ed alunne che non ci sono o che saranno migrati altrove insieme alle loro famiglie, non solo per mancanza di lavoro ma anche della possibilità di esercitare il diritto alla salute o all’istruzione. Ragionare su deroghe magari pluriennali e non annuali attraverso cui poter costruire e organizzare al meglio l’offerta scolastica e formativa regionale, anche in vista dell’approvazione della legge di bilancio nazionale, è tema da rimettere al centro della discussione politica regionale con una sinergia istituzionale e di intenti verso una direzione comune, necessaria per salvare la scuola e con essa il nostro futuro.
La scuola in Basilicata è un comparto primario, abbiamo già perso quasi tre anni in questa legislatura senza affrontare ancora i criteri di un dimensionamento scolastico e della sua organizzazione territoriale, che coinvolge i trasporti e la rete sanitaria oltre che quella dei servizi sociali, in grado di poter essere sostenibile nel tempo e adeguato alla nostra conformazione fatta per lo più di aree interne e comuni sotto i 5mila abitanti. Un colpevole e grave ritardo di cui questa maggioranza litigiosa e senza visione è totalmente responsabile.
La dimostrazione si è avuta a Matera, con un convegno per il quale faccio i complimenti agli organizzatori, dove nell’assenza totale del Governo e della Maggioranza regionale ha però avuto luogo un dibattito e una giornata studio di livello nazionale, che ha visto partecipare – in sala e da remoto – tanti parlamentari ed esperti, tra cui gli onorevoli Riccardo Nencini, Presidente VII Commissione Istruzione Pubblica Beni Culturali del Senato, Vittoria Casa, Presidente VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, i segretari generali di tutti i sindacati scuola, dirigenti del Ministero dell’Istruzione e, poi anche l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Unibas, ANCI, i tanti dirigenti scolastici. Il tutto mentre i nostri massimi vertici del governo – a leggere dai social – Bardi, Fanelli e Cupparo – appaiono impegnati altrove con le feste natalizie del capoluogo oppure con le maglie delle squadre di calcio locali o non sappiamo dove, invece che confrontarsi con un parterre del mondo della scuola italiana, di tale livello.
Assenze del governo regionale in tali contesti che continuo a considerare inconcepibili e inaccettabili. Sui questi temi mi farò portavoce attivo, pertanto, di azioni che coinvolgeranno il Consiglio Regionale a far impegnare il Governo Regionale – per le proprie competenze – ad attenzionare la scuola lucana e a canalizzare su essa energie e risorse oltre che una programmazione razionale e adeguata alla conformazione dei vari territori che, comunque, hanno diritto ad avere scuole funzionali con, magari, un Dirigente scolastico e un DSGA e non date in reggenza. Proveremo, pertanto, a portare la discussione nelle Commissioni e in Consiglio, sperando che almeno in quelle sedi si possa conoscere il progetto della maggioranza o la loro idea, sempre che sulla scuola se la siano fatta o l’abbiano mai avuta.”