“Anche se mai coinvolti nella redazione del testo, abbiamo inviato le nostre principali proposte. Italia Viva auspica che l’apertura manifestata da Bardi, non sia strumentale e possa accoglierle e renderle parte integrante del Piano Strategico Regionale che, alla lettura, ci è apparso essere senza proposte operative e con poca visione”.
“Abbiamo protocollato e consegnato il nostro documento, al netto della confusione e delle divisioni registrate in Consiglio. Ora la palla passa alla maggioranza con l’auspicio che possa accogliere, nel merito, il contributo che, come Italia Viva, abbiamo voluto condividere. Non sappiamo se l’apertura manifestata dal presidente Bardi sarà capace apprezzare queste proposte, e questo sforzo da parte nostra di migliorare il Piano strategico, per quanto possibile e di lavorare su temi che possono impattare sulla vita presente e futura dei lucani e delle lucane.
Piattaforma logistica ortofrutta in Valbasento e completamento della ferrovia nazionale Ferrandina Matera verso la dorsale adriatica per favorire il transito delle merci, agroalimentare 4.0, filiere industriali. Una nuova riforma fondiaria 4.0 attraverso l’attivazione della istituita e mai avviata “Banca della terra di Basilicata” che coinvolga anche il patrimonio edilizio pubblico abbandonato per dare a giovani e all’agricoltura lucana un futuro e attribuire nuovamente valore alla ruralità e alle nostre aree interne. Centrali di produzione di energia a costo contenuto utilizzando il gas per rendere competitive e attrattive le aree industriali e produttive di Basilicata, assicurando sostegno concreto ad almeno 250.000 famiglie lucane e al sistema delle imprese insediate e da insediare nelle aree industriali. Accordo con gli Aeroporti di Puglia per sfruttare al meglio la pista Mattei per scopi turistici e trasporto prodotti agricoli. Rilanciare l’aerospazio, ma anche un grande piano di formazione e riqualificazione per favorire tutti i lucani e le lucane nell’alfabetizzazione digitale per accrescere le competenze, favorire l’accesso al mondo del lavoro di precari, disoccupati, donne e per riqualificare la pubblica amministrazione. Partendo dalla scuola. Queste le proposte di Italia Viva per la modifica del Piano strategico regionale presentate al Consiglio regionale.”
Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia e Mario Polese di Italia Viva.
“Non c’è stato solo il metodo sbagliato a caratterizzare il Piano strategico regionale – proseguono Braia e Polese – a lettura del documento completata e a audizioni concluse, richieste proprio da noi dell’opposizione, ma sono emerse fisiologiche lacune e visoni non sempre chiare. Un piano che ha avuto una gestazione di 3 anni, quando lo Statuto della Regione Basilicata prevede che in sei mesi venga presentato dal Presidente.
Un documento redatto, a nostro avviso, con il metodo top-down che ha riservato a stakeholder, sindacati, associazioni di categoria, società civile la possibilità di contro-dedurre un testo già preconfezionato, con ridotte chances di fornire suggerimenti ed emendamenti, poi recuperati nell’ultima versione approvata dalla Giunta e proposta in Commissioni e Consiglio.
Un testo che presenta una sufficiente analisi del contesto lucano con dati ufficiali ma che elude una valutazione sull’utilizzo dei fondi europei, almeno di quelli dell’ultimo settennio. Non sono poi chiari gli obiettivi futuri a breve e medio termine e gli strumenti connessi da attivare; tutto viene rimandato ai “Piani di Azione che dovranno essere definiti successivamente.
Soprattutto, non si comprende chi dovrà attestare la relazione tra Piano Strategico e Piano di Azione e verificarne la corrispondenza. La nostra proposta contiene anche l’istituzione di una commissione di verifica per il controllo dell’attuazione del piano.
Nonostante tutto – concludono il presidente della II Commissione Braia e il vicepresidente del Consiglio Polese – consapevoli dell’importanza che ha questo atto per il futuro della Basilicata, anche se dai banchi dell’opposizione, continueremo a offrire alla valutazione del Consiglio e del presidente alcune riflessioni e proposte che, questa volta, ci auguriamo possano essere integrate nel documento finale.”