“Finalmente la Basilicata ha una strategia pluriennale per la biodiversità, legata ai Fondi Comunitari, costruita dopo un attento esame di tutte le esigenze del territorio”.
È quanto dichiara l’Assessore all’Ambiente ed Energia Gianni Rosa dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale del PAF, il quadro prioritario delle azioni per il periodo 2021-2027 per i siti Natura 2000 e per la Infrastruttura Verde regionale.
Ammontano a 180 milioni di euro le risorse a valere sui fondi comunitari che potranno essere attivate nel prossimo periodo di programmazione comunitaria (7+2 anni) per azioni di tutela e conservazione della biodiversità, sia animale che vegetale.
“A differenza della precedente strategia organizzata su habitat prioritari questa volta, la stima del fabbisogno finanziario – spiega l’assessore Rosa – è stata calibrata su macro categorie di habitat, come foreste, formazioni erbose, aree umide e acque marino-costiere. In questo modo le risorse possono essere indirizzate in maniera puntuale e specifica. Oltre ai siti dedicati alla conservazione della biodiversità ( i siti Natura 2000) le risorse potranno essere spese sulla così detta Infrastruttura Verde alla quale stiamo lavorando da tempo come Rete Ecologica Regionale, integrata nel piano paesaggistico. Sono molte le tipologie di intervento descritte nel documento sulla base delle esigenze individuate come prioritarie e relative, solo per fare qualche esempio, ai sistemi marino-costieri, alle acque interne, ai sistemi ecologici prativi e forestali, ai ripristini di aree degradate ed alla tutela delle numerose specie di interesse conservazionistico.
I progetti attuativi delle azioni prioritarie, a valere sulle risorse stimate nel documento, potranno essere attivati dagli Enti gestori o dai Comuni che ricadono nei siti Natura 2000 e nei territori della rete Infrastruttura Verde di Basilicata, risorse che potranno essere attivate sulla base delle criticità relative al sistema ecologico, con ricadute anche in altri settori produttivi (turismo, infrastrutture, mitigazione del rischio idraulico etc.). Le fasi successive che attendono il PAF – conclude Rosa – sono l’approvazione da parte del Ministero dell’ambiente e dell’Unione europea, che già ha dato una valutazione positiva sul lavoro svolto. Concluso questo iter le risorse comunitarie saranno pienamente spendibili”.