“Le previsioni e le strategie relative ai mercati agricoli per il 2022 e per le prossime annate sono state letteralmente stravolte dal drammatico evolversi della situazione sul fronte geopolitico internazionale; la brutale aggressione ai danni dell’Ucraina, infatti, ha colpito un paese industrializzato e dall’anima fortemente agricola, che non a caso è considerato il granaio d’Europa e che si classifica al quarto posto a livello mondiale per valore totale delle risorse naturali”. Lo ha ricordato il presidente della Copagri Franco Verrascina, intervenendo alla tavola rotonda “I mercati agricoli nel 2022: previsioni, attese e strategie”, svoltasi a Fieragricola alla presenza del presidente dell’ISMEA Angelo Frascarelli.
“L’instabilità politica ha fatto ulteriormente lievitare i prezzi delle materie prime agricole, con inevitabili e pensati ripercussioni anche sul versante energetico, in particolare sul petrolio e sul gas”, ha precisato il presidente, spiegando che “i settori maggiormente esposti da questi rincari sembrano essere al momento la zootecnia da carne e l’allevamento da latte, comparti nei quali gli aumenti non sono stati compensati da conseguenti incrementi dei prezzi del medesimo tenore”.
“Tale situazione va ad aggiungersi agli aumenti già verificatisi negli ultimi mesi e alle difficoltà ataviche che da anni frenano lo sviluppo del primario, cui si sommano a loro volta gli effetti del climate change, con i sempre più frequenti e imprevedibili eventi climatici estremi”, ha continuato Verrascina, osservando che “a fronte di queste condizioni, diventa sempre più complesso per i produttori agricoli rispondere ai sempre più impegnativi orientamenti comunitari in materia di ambiente e di emissioni, anche se rimane molto sentita l’esigenza di lavorare per orientare la produzione agricola verso modelli maggiormente sostenibili e improntati alla sicurezza alimentare e alla qualità, che possano al contempo soddisfare le esigenze di una popolazione mondiale che nel 2050 sfiorerà i 10 miliardi di persone”.
“In ogni caso, vale la pena di ricordare che il primario, oltre ad aver saputo reggere egregiamente l’urto della pandemia, durante la quale tra mille difficoltà ha contribuito ad assicurare la tenuta socioeconomica del Paese e il regolare rifornimento degli scaffali, ha dimostrato di avere le carte vincenti per superare le minacce competitive e consolidare le proprie performance sui mercati; per il prossimo futuro bisogna quindi accelerare e convergere su una strategia condivisa di crescita da attuare con un lavoro comune fra gli operatori del food system e in sinergia con le istituzioni pubbliche, mettendo a sistema gli oltre 190 miliardi di euro del PNRR e i circa 36 miliardi di euro della PAC”, ha concluso il presidente della Copagri.