Sabato scorso 2 aprile i riflettori sono stati accesi in tutto il mondo sull’autismo, patologia del neurosviluppo che dilaga diventando endemica: in Italia un bambino su 77, nella fascia tra i 7 e i 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza nei maschi (4,4 volte più delle femmine). Una condizione, più che una malattia: ad un bambino autistico si associa una famiglia “autistica”, per le pesantissime ripercussioni personali e sociali. Una condizione permanente: dall’autismo non si guarisce, ma si può imparare a conviverci. Insieme. Per questo è determinante una rete di supporto attorno alle persone con autismo e alle loro famiglie e un’azione di corretta sensibilizzazione, che proprio il 2 aprile trova il suo culmine e un’ampia eco mediatica, ma che ogni giorno deve entrare nella quotidianità di istituzioni e ambienti socioculturali, primi fra tutti quelli didattici. L’autismo crea una delle più ampie e potenti dimensioni dell’accoglienza, chiamando tutti ad una potente operazione d’inclusione reale.
Numerose le iniziative in tutto mondo ed anche a Montescaglioso evidenziano il desiderio di manifestare sensibilità per questa tematica. Il Comune di Montescaglioso con la manifestazione organizzata da Ala ( associazione lucana autismo ) coadiuvato con la partecipazione dei gruppo spontaneo MAMME D’ACCIAIO – ha aderito alla Giornata e per l’occasione la colonna di San Rocco è stata illuminata di blu, il colore simbolo della campagna di sensibilizzazione promossa dall’Associazione Nazionale parlAutismo Onlus.
“La luce blu dell’ obelisco di San Rocco vuole essere un segnale di sensibilizzazione, riflessione e riconoscimento del diritto delle persone autistiche ad una vita dignitosa. Ritengo doverosa l’adesione delle istituzioni a simili iniziative, ho passato una serata in compagnia di questi spenditi e speciali ragazzi nonché alla presenza di mamme e padri di alto spessore umano e caratteriale – ma è altrettanto doveroso ed indispensabile – evidenzia il sindaco di Montescaglioso Vincenzo Zito – porre a sistema gli interventi sanitari a favore delle persone autistiche attraverso la promozione di politiche sanitarie e sociali in sinergia con quelle scolastiche e del lavoro, con l’obiettivo di realizzare percorsi e attività di supporto, utili sia all’inclusione sociale delle persone affette da sindrome dello spettro autistico che per combattere ogni forma di discriminazione delle persone autistiche e dei loro familiari”.
Raffaele Capobianco