Un documento contenente proposte operative, provvedimenti e misure, anche di carattere straordinario, da assumere per affrontare la situazione di emergenza determinata dalla presenza di cinghiali in costante espansione numerica e territoriale in tutta la regione sarà definito nei prossimi giorni. E’ la conclusione dell’incontro promosso oggi dall’assessore per le Politiche Agricole, Forestali e Alimentari Francesco Cupparo con la partecipazione degli Assessori alla Salute Francesco Fanelli e all’Ambiente Cosimo Latronico, rappresentanti delle istituzioni locali e delle Province, Comandante della Regione Carabinieri Forestale Basilicata, dirigenti di alcuni Parchi nazionali e regionali, presidenti Atc, sindaci, dirigenti di confederazioni e associazioni di agricoltori, associazioni venatorie ed enti produzione selvaggina.
L’assessore Fanelli ricordando i provvedimenti messi in campo durante la sua precedente attività alla direzione Politiche Agricole ha sostenuto che con la diffusione della peste suina il problema è ancor più di carattere sanitario e quindi va affrontato a livello interdipartimentale oltre che con misure straordinarie. Le priorità – ha detto – riguardano i danni alle aziende agricole e la sicurezza dei cittadini specie per gli incidenti stradali provocati.
Per l’assessore Latronico il sistema Basilicata nel suo insieme è chiamato a dare risposte efficaci di contrasto al fenomeno cinghiali sotto tutti gli aspetti, da quello sanitario a quello ambientale oltre che per venire incontro agli agricoltori colpiti. E’ necessario – ha aggiunto Latronico – interessare direttamente la Conferenza Stato-Regioni per richiedere al Governo l’attenzione dovuta e conseguenti provvedimenti straordinari.
Cupparo nel concludere i lavori ha fornito i dati più aggiornati: rispetto al piano di previsione di abbattimento di 80mila capi in tre anni lo scorso anno ne sono stati abbattuti poco più di 8mila nelle cinque ATC della regione; l’incremento annuo di cinghiali è dell’ordine di 20mila capi; il risarcimento per danni alle colture agricole da ungulati ha raggiunto 1,250 milioni di euro; gli incidenti stradali provocati sono stati 303. L’assessore ha riferito che la Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, nella seduta di ieri, ha rinnovato al Governo la richiesta di modifica della LN 157/92 per quanto riguarda la gestione delle specie di selvatici come i cinghiali in sovrannumero consentendo la caccia agli ungulati all’apertura della stagione venatoria ed attribuendo alle Regioni il potere di modificare il periodo in relazione alle diverse realtà territoriali ed ambientali. Con i colleghi assessori alle Politiche Agricole abbiamo anche chiesto di demandare ai Presidenti delle Regioni la possibilità di prelevare ungulati anche in aree protette con la nomina di un commissario. Cupparo ha anche riferito che venerdì 13 maggio comincerà a Sant’Arcangelo il primo dei nuovi corsi di abilitazione per il controllo della specie cinghiale riservato ai cacciatori lucani per incrementare il numero di “selecontrollori” oggi circa 800 unità. Il problema centrale – ha detto – è di carattere finanziario perché per attuare un programma di contenimento servono trasferimenti di fondi alle Regioni considerato che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato al fine di poter risarcire i danni causati.
L’incontro – ha affermato Cupparo – è stato utile per raccogliere proposte di tutti i soggetti interessati quale primo passo di condivisione di un percorso che preveda interventi immediati stabilendo tutto quello che ciascuno per la propria responsabilità è chiamato a fare. La strategia interdipartimentale e di cooperazione che abbiamo individuato – ha concluso – è sicuramente la migliore per affrontare il problema in termini nuovi e più efficaci.