Metaponto rende omaggio alla memoria di Donato Linzalata, l’artistadi Genzano di Lucania scomparso lunedì scorso, autore della scultura posta sul lungomare di Metaponto nel 2006, su commissione dell’amministrazione comunale di Bernalda. Essa ritrae Alessidamo, il giovane atleta, che nel V secolo a.C. gareggiò per Metaponto nelle competizioni di lotta e riuscì vincitore ai giochi pitici di Delfi. L’opera fu realizzata nel laboratorio artigianale di Lucio D’Auria a Bernalda e fu inaugurata il 22 Luglio 2006 dal sindaco Francesco Renna ed al maestro Salvatore Sebaste, insieme all’autore.
Numerose le sue partecipazioni in Italia e all’estero a mostre ed esposizioni permanenti con opere ispirate alla civiltà contadina di Basilicata con riproduzioni di soggetti sacri e della vita quotidiana. Nel 2011, insieme ad altri 10 artisti lucani, fu invitato alla 54^ Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, nel padiglione Italia Regione Basilicata. Nel 2005 partecipò alla prima
Biennale Internazionale di Ankara in Turchia e nel 2007 venne pubblicato il volume della Storia dell’Arte Italiana del ‘900, a cura dello storico Giorgio Di Genova, in cui è presente nel tomo degli artisti della Generazione anni ’40.
Il contatto con la ricerca artistica europea rappresentò per Linzalata “il definitivo abbandono della figurazione di stampo realistico a favore di una stilizzazione simbolica presente nelle culture primitive mediterranee”. La sua scultura esce dalla materia in cui sembra imprigionata, creando volti umani particolarmente carichi di patos e porta nel legno momenti drammatici delle genti di Lucania legati all’emigrazione, alla fatica sui campi arsi di sole ed intrisi di sudore, ai dolori quotidiani, sempre tesi verso il cielo. Quello che in arte si chiama totemismo.
“Egli aveva il dono semplice e profondo di cogliere subito i palpiti dell’umanità nel suo evolversi quotidiano ed era sempre spinto alla curiosità come quella di un bambino”, chiosa commosso il figlio Angelo, scenografo a Milano. “Un artista, secondo il Maestro Salvatore Sebaste, fra i più bravi d’Italia e segnatamente il più immediato nelle rappresentazioni dei sentimenti più intimi e coinvolgenti”.
Pino Gallo