“Sono stati chiariti solo alcuni aspetti in terza Commissione consiliare. Rimangono dubbi e criticità. Attendiamo la convocazione promessa dal Capo di Gabinetto Busciolano per condividere il disciplinare attuativo e le modalità operative.
L’audizione in terza Commissione si è attuata grazie alla richiesta formulata dal consigliere regionale Luca Braia che ringraziamo per l’impegno mantenuto dopo la partecipatissima iniziativa tenutasi a Stigliano il 14 ottobre scorso. Solo alcuni dei numerosi dubbi esposti hanno trovato chiarimento, molti altri rimangono ad oggi senza risposta ed è palese, per chi lavora quotidianamente a stretto contatto con la gente, che si sia generata molta ansia nella comunità lucana, soprattutto nella fascia degli anziani e non avvezzi alle nuove tecnologie.”
Lo rende noto il presidente del Centro consumatori Italia “APS ETS”, Luciano Zaffarese, a valle dell’audizione.
“La difesa dei diritti di tutti i consumatori della Basilicata – prosegue Zaffarese – rimane la nostra priorità. la strada scelta di erogare il beneficio solo a coloro che sono allacciati alla rete del gas, quindi solo a una parte delle famiglie lucane, non ci trova concordi. Così come non ci convince la scelta, che in Commissione abbiamo acquisito essere stata esclusivamente politica, di rinunciare alla convenzione con Acquirente Unico e Arera. Convenzione che avrebbe potuto mettere a disposizione e digitalmente i dati necessari solo eventualmente da completare, e così percorrere la strada di costituire in autonomia, da parte della Regione, la platea dei potenziali beneficiari.
Avremmo gradito che le associazioni dei consumatori fossero state sentite in fase di stesura della legge, ma non è accaduto. Siamo comunque disposti a dare il nostro contributo, vorremmo però essere messi in condizione di poter verificare anche lo stato di attuazione delle domande per dare risposte ai tanti cittadini che si rivolgono a noi.
Si è scelta la modalità di obbligare tutti i cittadini titolari di contatore (Pdr) all’invio di autocertificazioni, tramite autenticazione SPID. Questo, oltre a generare code agli sportelli individuati per il rilascio, pone una serie di problemi legati al rispetto della privacy, alle responsabilità relative al contenuto dell’autocertificazione e alle modalità con le quali le associazioni di consumatori possono aiutare tantissime persone, non solo nell’invio dell’autocertificazione ma nel monitorare l’iter della stessa pratica ed eventualmente effettuare modifiche per l’aggiornamento (esempio comunicazione volture e cambi di residenza ecc).