Il MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, proseguendo il suo lavoro di informazione e divulgazione di uno dei linguaggi più esaltanti della storia dell’arte, dopo la mostra inaugurale “Per una storia della grafica europea del Novecento”, inaugura la mostra “José Ortega e Castronuovo Sant’Andrea 1966-1989” che, riallacciandosi alla precedente dedicata alla “Scuola di Parigi e la libertà dell’arte”, cioè a una città divenuta il crogiolo della creatività del mondo e della quale Ortega si nutrì, riassume la lunga amicizia dell’artista con lo storico dell’arte Giuseppe Appella e con il suo paese d’origine, dal 24 aprile 1966 (primo incontro a Parigi, per una incisione trovata a Porta Portese) al 28 agosto 1989 (quando, insieme a Francesco Sisinni, si reca a Bosco, in vista di una possibile mostra antologica alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma). La bella giornata cilentana, suggellata dal dono di una tavoletta di cm 20×25 (“Raccoglitrici di castagne”), preparò al lavoro degli ultimi mesi dell’anno, presto interrotto dalla malattia dell’artista che scomparirà a Parigi il 24 dicembre 1990.
La mostra, che prelude al trasferimento del MIG e della Biblioteca nel Castello Marchesale e alla sistemazione dell’intero Polo museale, accoglie i 123 disegni preparatori per i cicli “Passarono” e “Morte e nascita degli innocenti” (1968-1970) nati dalla convinzione che “Ci sono momenti nella vita dei popoli in cui gli artisti sentono che un’arte di contenuto rivoluzionario è una necessità” e le terrecotte, legate a questi cicli, realizzate a Matera nel 1974-1976. Terrecotte e disegni poi confluiti in due libri di Appella, pubblicati da Vanni Scheiwiller: “Terrecotte di Ortega” il 10 dicembre 1977 (le prime 99 copie con una terracotta numerata e firmata), “Disegni di Ortega” il 27 febbraio 1981, presentato da Cesare Zavattini a Roma il 3 marzo 1981, nella Galleria Il Millennio fondata da Leonardo Sinisgalli. Un terzo libro, d’artista, “Triangolo d’acqua”, con tre poesie di Mario Trufelli, una testimonianza di Libero De Libero e una ceramica di Ortega, tirata in 110 esemplari, usciva intanto nel 1976 all’insegna de L’Arco-Scheiwiller e veniva presentato a Potenza e a Castronuovo, presenti anche Maccari, De Libero e gli altri amici scesi da Roma.
La mostra resterà aperta fino al 28 febbraio 2023, tutti i giorni tranne il lunedì, dalle ore 17:00 alle ore 20:00