Come sancito nell’Atto Aziendale dell’ASM Azienda Sanitaria Locale di Matera, ai sensi della Legge della Regione Basilicata n. 2/2017 – della Delibera di Giunta Regionale n. 604/2017, della Delibera di Giunta Regionale n. 779/2017, l’Azienda riconosce il ruolo fondamentale della “Conferenza Istituzionale dell’Ambito Socio – Territoriale”, nell’ambito di una programmazione negoziata e compatibile con le risorse disponibili. La Conferenza Istituzionale dell’Ambito Socio – Territoriale è l’organo attraverso il quale i Comuni del comprensorio dell’Azienda Sanitaria di Matera – cito testualmente dall’Atto Aziendale – esercitano le funzioni di indirizzo, di vigilanza e di verifica, per la realizzazione degli interventi e dei servizi della rete regionale integrata erogati in ciascun territorio attraverso i servizi del Distretto della Salute e dell’Ambito Socio – Territoriale.
La Conferenza dei Sindaci dei Comuni – ha ribadito il Sindaco Bennardi nella sua premessa – è l’organismo tramite il quale le Autonomie Locali partecipano al processo di programmazione sociosanitaria locale e concorrono alla definizione delle prestazioni e dei servizi contemplati dai livelli aggiuntivi di assistenza finanziati dai Comuni.
Ha iniziato il primo punto proprio il Sindaco di Matera, indicando quelle che sono le maggiori criticità dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. Ecco il suo intervento:
L’ospedale di Matera, intitolato alla Madonna delle Grazie, progettato nella seconda metà degli anni novanta dall’architetto Carrara è il Secondo polo ospedaliero regionale dopo l’ospedale San Carlo di Potenza. Inaugurato nel 2002, due anni dopo, nel 2004 è stato classificato dal Tribunale dei diritti del malato tra i primi tre ospedali più sicuri d’Italia. È sede del Dipartimento d’emergenza di i livello con servizio di eliambulanza. Tantissimi i suoi reparti, oggi necessità di vari interventi a cominciare dalla rampa di scale frontale dove chiunque oggi può accedere senza grosse difficoltà e trovarsi come mi è capitato tra calcinacci e situazioni di insicurezza, la chiusura del bar è l’ultima cosa di cui vorrei parlare a causa delle tante criticità ma è un segnale comunque ulteriore di abbandono e di disagio sociale e conviviale per i pazienti e familiari oltre che per il personale sanitario. Ciò su cui vorrei soffermarmi invece è la precarietà e la carenza di personale del secondo polo ospedaliero lucano ma in generale possiamo estendere il tema a tutti i presidi ospedalieri. Per sopperire alla carenza di specialisti in vari settori, nella consapevolezza di una carenza di personale medico a livello nazionale, il Sindaco di Matera propone di agire su quattro fronti:
1) iscrizione soprannumeraria di neolaureati lucani a scuole di specialità, con il costo a carico della Regione;
2) Stages di operatori sanitari, attualmente strutturati in Ospedali Regionali, presso centri di eccellenza nazionali ed internazionali, con spese affrontate dall’Ente Regionale;
3) Frequenza obbligatoria per i Medici di Medicina Generale operanti sul territorio di reparti ospedalieri per un mese/anno
4) aumentare i benefici e gli incentivi per permettere di rendere più appetibili i concorsi dell’azienda sanitaria lucana e attrarre le migliori competenze e professionalità a livello nazionale
Infine è fondamentale che l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera abbia la dignità e le funzioni di Dea di 1 livello, come previsto dalla legge; che si attivino assunzioni di professionalità, offrendo incentivi, che diventino attrattive e così arginare, se non arrestare, il fenomeno dell’emigrazione sanitaria. A proposito dell’Emigrazione sanitaria. Vorrei soffermarmi su questo fenomeno che fotografa chiaramente lo stato di criticità della sanità lucana e della fiducia che infonde negli abitanti della Basilicata. L’emigrazione sanitaria in Basilicata ammonta al 25%: 1 lucano su 4 preferisce altre regioni. L’indice di attrazione, che esprime il rapporto tra immigrazione ed emigrazione sanitaria, è in peggioramento: dal valore massimo di 0.8 registrato nel 2014, siamo regrediti allo 0.6 nel 2020, e ciò oggettivamente attesta un deterioramento delle politiche assistenziali messe in atto in Regione nell’ultimo decennio. L’emigrazione sanitaria genera un’emigrazione anche economica, se consideriamo che i dati della fondazione GIMBE attestano come il saldo tra incassi per pazienti extra-regionali curati in Basilicata e spese per l’emigrazione sanitaria nel 2020 ammonti a € 48.5 milioni, esborso che potrebbe essere utilmente impiegato per la sanità della nostra regione. L’emigrazione sanitaria avviene sì verso strutture ospedaliere del Nord Italia, ad attestare la ricerca di una maggiore efficienza ed eccellenza delle prestazioni sanitarie, ma per il 52.3% dei casi è diretta verso ospedali pugliesi e campani, ad attestare come anche per patologie meno complesse i residenti in Basilicata non trovano risposte adeguate in regione.
Il nodo cruciale per affrontare i problemi dell’emigrazione sanitaria, è porre in atto provvedimenti che affrontino l’efficientamento dell’esistente ed incentivino un miglioramento delle competenze professionali degli operatori sanitari. Ma ribadisco quanto detto sopra, è fondamentale che l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera abbia la dignità e le funzioni di Dea di 1 livello, prevedendo concorsi appetibili e incentivi per il personale sanitario.
In linea con il Sindaco di Matera, anche gli altri Sindaci della Provincia, hanno preso la parola il Sindaco di Policoro Enrico Bianco, di Pisticci Domenico Albano, di Stigliano Francesco Micucci, di Irsina Nicola Morea e il Presidente della Provincia Piero Marrese, erano presenti anche gli assessori Ferrara e Piscopiello del Comune di Matera e i consiglieri regionali Gianni Perrino e Luca Braia.
Tutti i Sindaci sono concordi nella necessità di non poter più attendere oltre per un cambio di visione ed un potenziamento delle strutture ospedaliere, chiedendo tutti gli sforzi possibili affinché si possano rendere i concorsi per personale medico sanitario più attrattivi sul piano professionale, remunerativo e utilizzando tutte le forme di incentivi possibili, soprattutto per i presidi in provincia maggiormente difficili da raggiungere.
Il direttore ASM dott.ssa Pulvirenti ha relazionato su tutti gli sforzi intrapresi dall’azienda sottolineando i risultati raggiunti, anche in chiave assunzionale, pur ammettendo le difficoltà a livello nazionale e quindi anche locale che le aziende sanitarie hanno nel reperire personale medico. Sul piano politico si è soffermato l’assessore Fanelli mostrando la massima disponibilità collaborativa affinché insieme ai Sindaci si possano individuare tutte le strade possibili da percorrere per efficientare la sanità lucana. Un incontro che ha necessitato di ulteriori approfondimenti in incontri successivi anche presso altre città della Provincia dove sono presenti i presidi sanitari.