“Mi sono sempre considerato un talento ribelle ed ho sempre cercato di rompere quegli schemi rigidi che ti impongono le consuetudini, per dare alla società nuove energie positive e portare innovazioni scientifiche ed operative”.
Con queste parole si è presentato il dottor Michele Fortunato all’assemblea dei soci di Unitre Sant’Arcangelo, dopo che il presidente dell’associazione culturale, il dr. Antonio Amorosi, anch’egli medico-primario in pensione, ha scandito per diversi minuti il lunghissimo ed articolato curriculum del suo collega, che vive e lavora a Roma, presso la Divisione Pediatrica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Autore di oltre 130 lavori scientifici e di 4 monografie nel campo dell’oftalmologia pediatrica. E di brevetti sul raffreddamento corneale, nonché sullo studio della circolazione sottocutanea con indocianografia e coautore del brevetto sulla canalografia. Per citare soltanto alcune delle sue numerose benemerenze in campo scientifico e in ambito internazionale.
“Senza tralasciare, ha sottolineato Amorosi, che il dr. Fortunato, nei casi in cui vi è necessità, interviene chirurgicamente anche sul feto. Un’attività di altissimo livello professionale, per cui recentemente è stato insignito di Medaglia d’Oro alla Carriera. Unico lucano ad averla ottenuta finora”.
La serata era dedicata a lui per una lectio magistralis e per la consegna “all’illustre figlio di Sant’Arcangelo” della targa di Associato Onorario di Unitre Sant’Arcangelo.
Lunga ed articolata la relazione scientifica del medico oculista sulle nuove tecniche d’intervento e dei mezzi che coadiuvano lo specialista nelle sue delicate operazioni su un organo così importante per la vita di ogni essere umano nelle sue relazioni quotidiane. Poi, terminata la parte scientifica, Fortunato ha esortato ad andare avanti seguendo la propria stella e cercando di dare il meglio di se stessi. “Perché così facendo si possono sempre raggiungere ottimi risultati”.
Durante la serata la poetessa Emilia D’Onofrio, ha dedicato al benemerito oculista una sua poesia, come riconoscimento “della sua santarcangiolesità e della sua umanità verso tutte le persone che gli si rivolgono con speranza e fiducia”.
Pino Gallo