“A sentire che anche per il 2023 ci sarà una piccola recessione viene da rabbrividire ed è certamente un peccato per la Basilicata. Il direttore generale dello Svimez, Luca Bianchi, lo ha confermato. Per l’Ugl, l’incompiutezza dello sviluppo meridionale è espressa dallo squilibrio dei piatti della bilancia geografica: a un nord che stenta a mantenere il suo equilibrio si contrappone il sempre più insostenibile peso della situazione meridionale. Si rimarca che non può avvenire un tanto acclamato rilancio della crescita economica del mezzogiorno, facendo a meno delle risorse della Basilicata, risorse dei quali sono i giovani talentuosi che abbandonano la regione”.
E’ quanto sostiene Pino Giordano, Segretario Provinciale dell’Ugl Matera a margine di quanto detto a Potenza, dal direttore generale dello Svimez, Luca Bianchi, in un incontro su ‘L’economia e la società del Mezzogiorno’, organizzato dalla Camera di Commercio di Potenza per aprire un focus sui recenti dati del rapporto Svimez 2022 in relazione alla Basilicata.
Per Giordano, “è ciclico, incessantemente dal giorno dell’Epifania una lunghissima carovana di giovani e meno giovani lascia la nostra terra, talenti che portano con loro le proprie capacità, il proprio coraggio, il proprio entusiasmo e anche più prosaicamente i propri soldi. Ed è la triste verità, scendono per Natale, ripartono col ‘pacco da giù’, perché non è stato dato loro la possibilità di rimanere. I dati del direttore Svimez, Bianchi sul rapporto Sud, ci confermano che nel 2020 dalla Basilicata sono andati via 2.002 giovani dei quali oltre mille sono laureati. L’Ugl – prosegue Giordano – è molto critica, i mandanti di questo esodo si conoscono: politici che non hanno saputo trasformare le nostre risorse naturali in opportunità di lavoro, in qualità della vita. Tra le cause maggiori che inducono a lasciare il nostro Paese, la mancanza di lavoro. Non c’è nulla di più triste che rivedere pullman colmi di giovani lasciarsi alle spalle le proprie radici che dopo i pranzi di famiglia, lo scambio di regali, le rimpatriate con gli amici, ogni anno di questo periodo, lasciano il caldo abbraccio delle proprie origini per andare incontro al loro futuro.
Per l’Ugl – prosegue Giordano – è stagnante la tendenza ormai radicata e destinata ad aumentare nel tempo, che lascia un territorio, pieno di possibilità in potenza, privo di qualsiasi valido sostegno cui aggrapparsi per risorgere. Territorio vittima di un sud sempre più malato in un’Italia a due velocità: impietosamente riteniamo di poter tratteggiare per il trascorso anno 2022 le fattezze di un territorio ammorbato dalla disoccupazione e dall’emigrazione, diventando sempre più vecchio, più povero e più solo. Dalle fazioni politiche lucane (forse) si è aperta la caccia alla ricetta della medicina ideale, ma tra le differenti visioni l’unico punto concorde riguarda la gravità della malattia. Se fuggono le persone migliori, la speranza di un reale cambiamento rimane lontana anni luce. Si è assistito finora incessantemente ad un’assenza del loro coinvolgimento sull’economia conseguentemente, il lavoro è risultato limitato. E qui si chiedono progetti e programmi credibili, da verificare periodicamente ma il nodo è proprio questo, monitorare tutto quello che produttivamente si avvia registrando i risultati affinché si producano reddito, lavoro e occupazione. L’Ugl – conclude Giordano – è pronta con uomini, idee e strutture ed è soprattutto aperta al confronto e in linea con una Regione che deve necessariamente ripartire”.