L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Domenico Bennardi, ha scritto la parola fine alla decennale tribolata vicenda della ricostruzione della scuola di via Bramante (rione Platani), dopo l’inagibilità, lo sgombero e l’abbattimento disposto nel lontano 2012. Stamane nel piccolo anfiteatro della scuola, si è svolta la cerimonia ufficiale di consegna delle chiavi da parte del sindaco alla dirigente Magda Berloco, dopo il taglio del nastro, la benedizione dell’arcivescovo monsignor Pino Caiazzo e il benvenuto degli alunni dell’indirizzo musicale, che hanno intonato “L’inno alla gioia” di Beethoven con una grande maestria. La cerimonia di consegna è stata preceduta da una conferenza stampa, a cui ha partecipato anche la funzionaria dell’ufficio scolastico regionale, Rosaria Cancelliere, l’assessore alle Opere pubbliche Sante Lomurno e il direttore dei lavori, il dirigente comunale Emanuele Lamacchia Acito. Entro un mese si ultimeranno gli adempimenti tecnici, mentre ad aprile la dirigente ha garantito il trasferimento delle scolaresche nel nuovo plesso; un tempo necessario, a predisporre le misure di sicurezza e il trasferimento di persone e cose di questo importante istituto scolastico della città.
Nel suo discorso, il sindaco ha tracciato una storia di questa complicata ricostruzione, evidenziando l’apporto fattivo della sua amministrazione alla revisione funzionale del progetto originario: “Con questa cerimonia, chiudiamo la lunga e complessa vicenda della ricostruzione di questo importante plesso scolastico, entrata subito tra le priorità della mia amministrazione comunale. -ha detto Bennardi- La mia amministrazione si è occupata dell’intervento analizzandone aspetti tecnici e funzionali; tale fondamentale attività, è stata svolta sino al compimento dei lavori dagli assessori alle Opere pubbliche Corti e Lomurno, e in primis da me che, in corso d’opera, ho chiesto una rielaborazione progettuale per accrescere e potenziare la valenza della nuova struttura scolastica in termini di sicurezza, sostenibilità e offerta formativa riguardo all’educazione ambientale. Quindi ho voluto che si migliorasse la qualità dell’aria in tutte le aule e gli ambienti di lavoro, garantendo spazi per approfondire i temi ambientali e la protezione dell’edificio dalle intrusioni. Ancora abbiamo voluto l’ottimizzazione dell’impianto di climatizzazione mediante un sistema di monitoraggio e gestione, che ne regoli adeguatamente il funzionamento, per garantire in ogni ambiente la sussistenza di valori ideali dei parametri di salubrità e di confort dell’aria interna; utilizzo dell’impianto geotermico anche nella stagione calda, in modo da ottenere un limitato raffrescamento degli ambienti (effetto cantina) tramite la circolazione nei pannelli radianti a pavimento dell’acqua risalente dalle sonde geotermiche; potenziamento delle opere a verde e di sistemazione esterna, in modo da consentire la fruizione degli ampi spazi esterni sia per la didattica che per la trattazione delle tematiche ambientali, prevedendo altresì a carico dell’appaltatore un periodo di mantenimento di tali opere che permetta, in un’ottica di sostenibilità e sussidiarietà, il graduale avvicendamento nella cura del verde di altri soggetti della società civile e/o dei beneficiari della infrastruttura scolastica.
Internamente le colorazioni adottate sono naturali e rilassanti: il verde salvia per le pavimentazioni in linoleum, il sabbia chiaro ed il bianco per le pareti delle aule e di tutti gli spazi di relazione; solo per le tre aule della scuola dell’infanzia si è adottata una colorazione più accesa e caratterizzata creando un’aula azzurra, una gialla e una rossa. I principali materiali impiegati per gli elementi strutturali, architettonici e le finiture sono il legno lamellare, il cemento armato, l’acciaio, il vetro, il cartongesso accoppiato e coibentato, il linoleum, il gres, le lamiere metalliche grecate e coibentate. Tutto improntato al risparmio ed all’ottimizzazione energetica, oltre che al bassissimo impatto sull’ambiente. Tutti principi che vorremmo sposassero in pieno anche gli studenti -ha concluso il sindaco- che sono la generazione futura, a cui oggi consegniamo davvero una perla architettonica e funzionale. Questo è anche il vero riscatto dell’ufficio Opere pubbliche del Comune, che ha profuso un grande impegno in quest’opera”. Lomurno ha ringraziato tutti e ripercorso le tappe faticose di un cammino decennale, sul quale hanno pesato tante situazioni contingenti e persino internazionali (la pandemia e la guerra in Ucraina).
Lamacchia Acito ha elogiato il ruolo dell’amministrazione comunale, ma anche la professionalità della ditta appaltatrice, la “Brc” di Genova, per un appalto di poco superiore a 5 milioni di euro, che si è tradotto nell’alta dotazione tecnologica degli impianti (riscaldamento/raffrescamento geotermico, impianto fotovoltaico e persino sensori elettronici anti allagamento, oltre alla gestione di alcuni impianti da remoto e il sistema d’illuminazione full led). “Un edificio scolastico all’avanguardia -ha detto Lamacchia Acito- con un impianto di riscaldamento geotermico che ad oggi nessuna scuola del sud Italia possiede. Per fare questa scuola si è speso 1.540 euro a metro quadro, abbiamo paragonato l’intervento a uno analogo in tutto e per tutto di Parabiago nel Milanese, dove la spesa a metro quadro è stata di ben 2.800 euro. Il tutto richiederà una manutenzione attenta e competente, che sarà la nostra prossima sfida. Certamente il gestore (la dirigente scolastica ndr) non sarà lasciato solo”. Fra meno di due mesi, insomma, nel nuovo plesso di via Bramante saranno subito trasferiti circa 150 alunni, ovvero due sezioni di scuola per l’infanzia e sette della Primaria.