“Sull’autovelox di Varco d’Izzo sono state dette e scritte una serie di imprecisioni e inesattezze”. Così si è espressa il presidente della VI Commissione consiliare permanente Mary William, a seguito di audizioni svolte in Commissione da associazioni che si occupano di sicurezza stradale, William che, in proposito, ha convocato e ascoltato il comandante vicario Vincenzo Manzo, nel corso dell’ultima seduta dell’organo consiliare. “In riferimento all’articolo 12 del Codice della Strada che attribuisce le funzioni di ‘Polizia stradale’ alla Polizia locale, nell’ambito del territorio di competenza, ai sensi della legge 65 del 1986, che indica come il territorio di competenza sia quello dell’Ente di appartenenza, va evidenziato che il tratto della SS 7, dove viene effettuata la misurazione della velocità, ricade nel Comune di Potenza, quindi di competenza della Polizia locale.
L’installazione della strumentazione per la rilevazione della velocità ha ottenuto il nullaosta dall’Anas, Ente concessionario della strada di proprietà dello Stato. Si ricorda, altresì, come già precisato in precedenza, che l’installazione dei dispositivi di rilevazione della velocità, senza obbligo di contestazione immediata, avviene a seguito di decreto prefettizio. Dai diversi interventi dei commissari, che si sono registrati, appare strana la richiesta, di associazioni che perseguono l’obiettivo della sicurezza stradale, di rimozione di un dispositivo di controllo, che ha consentito la drastica riduzione della velocità dei veicoli nel tratto interessato. Proprio in quest’ottica – conclude la William – è bene evidenziare come l’associazione ‘Vittime della Strada, sul proprio sito internet nazionale, presenti una raccolta firme finalizzata al ‘Rispetto dei diritti delle vittime e la sicurezza stradale’, nel quale riporta testualmente: “… al diritto ad avere la patente deve corrispondere il dovere di osservare le norme; abolire il preavviso postazioni autovelox”