Oltre 1.200 utenti, quasi tutti sotto i 35 anni, per 102 laboratori formativi con un investimento, in termini di spese di gestione, di appena di 2.200 euro da gennaio 2022 a marzo 2023. Sono i numeri sorprendenti dello spazio Hubout (laboratorio di innovazione sociale), un sito comunale dedicato all’aggregazione giovanile, voluto ed istituito dall’Amministrazione del sindaco Domenico Bennardi. Stamattina il primo cittadino, con l’assessore alle Politiche giovanili, Angela Mazzone, ha voluto visitare i locali di Hubout in piazza Matteotti, per rilanciare un progetto dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), sezione giovani bando “Sinergie”, socialmente centrato e di successo nell’ambito del lavoro di gruppo (co-working), tutto gratuitamente e in linea con le direttive ministeriali.
Nei giorni scorsi, la Giunta comunale ha approvato la delibera con cui conferma gli indirizzi di Hubout, con l’intenzione di andare avanti nel progetto, che ha fatto numeri importanti con una spesa irrisoria rispetto al beneficio sociale generato. Le attività sono state organizzate in modalità di procedura aperta, ovvero definendo i criteri di accesso per una programmazione il più possibile partecipata dagli utenti, con l’obiettivo finale di attivare percorsi di sviluppo di impresa giovanile e formazione alle competenze imprenditoriali. Gli spazi di Hubout possono essere richiesti da: organi della Consulta giovanile comunale di Matera; enti pubblici; scuole, università; enti del Terzo settore; altri enti e soggetti privati, purché non utilizzino lo spazio a scopi di lucro, e gruppi informali di giovani under 35, che designino un referente responsabile nei rapporti con il Comune.
“Per noi è un investimento sui giovani, al fine di stimolarli alla crescita sociale e all’autoimprenditorialità, in uno spazio gratuito e per certi versi autogestito. -spiegano Bennardi e Mazzone- Stamattina ospitiamo i ragazzi dell’Istituto “Pentasuglia”, che entro questa settimana produrranno una presentazione sulla loro idea di città dei giovani. Un modo per creare un percorso formativo al di là della semplice alternanza scuola-lavoro, dove possano compiere un’esperienza di crescita personale fuori dagli istituti scolatici, in uno spazio di relazione sociale nel cuore della città. Il tutto per consentire loro di compiere scelte consapevoli per il futuro, nella piena libertà di arricchire il proprio bagaglio culturale”.