“Potremmo chiamarla Racconti di una città di provincia la commedia che si è tenuta sulle tavole del Polifunzionale di San Brancato. Ambientata negli anni ’30 del secolo scorso, ha fatto vivere un’ora di spensieratezza ai circa trecento spettatori, convenuti anche dai paesi limitrofi, dice Antonio Amorosi”, Presidente di Unitre Sant’Arcangelo.
“Arricchita con l’inserimento di una canzone napoletana e battute in vernacolo, ha voluto lanciare un messaggio di ottimismo e di rispetto delle donne con il riconoscimento tardivo di un figlio da parte di un vedovo in età attempata, in un periodo a noi contemporaneo, in cui avvengono, purtroppo, numerosi femminicidi. La piece teatrale, così come l’abbiamo immaginata, ha rappresentato la gioia, la saggezza, la giovialita’ e l’amicizia in una piccola comunità. Ringrazio particolarmente tutti gli attori che hanno dato corpo e voce ai vari personaggi della commedia: Antonio Amorosi, Rosa Briamonte, Michele Castronuovo, Adele Cervino, Giovanna D’onofrio, Filippo Gazzaneo, Salvatore Graziano, Marianna Iantorno, Lia Leone, Matteo Orofino e Domenica Titolo”.
“Voglio sperare, sottolinea il Presidente di Unitre, che i soci – attori vogliano continuare il loro impegno, in modo da offrire al pubblico altri momenti di gioia e di riflessione sulle vicende della vita”.
Un pubblico che ha apprezzato moltissimo questa divertente commedia “senza adulterio”, ispirata dai buoni sentimenti e da un pizzico di sano romanticismo letterario, applaudendo spesso le interpretazioni di attori e attrici. Inoltre, la cura minuziosa dei costumi e degli oggetti di scena da parte di Margherita Liuzzi, anche nel ruolo di aiuto regista, e le musiche del primo Novecento della colonna sonora, hanno immerso il pubblico in un piacevole contesto borghese degli anni successivi alla Belle Epoque. Un’atmosfera gioiosa che ha fatto rivivere Culture e ambienti sociali a forte impatto emotivo, in quanto portatori di rigide convenzioni sociali, che schiacciavano e schiacciano ancora oggi i migliori sentimenti umani di vite diverse e parallele, sebbene pesantemente piegate da situazioni esistenziali fortemente svantaggiate.
“Teatrare – sottolinea Filippo Gazzaneo, regista della commedia – insieme al poetare, al riconoscere il linguaggio del sogno, della fantasia, dei sentimenti radicali dell’uomo, a cominciare da amore e odio, è una piccola sfida alla “povertà della storia”, affrontata con disincanto e ironia, strumenti necessari per dare forza al “non utile” asfissiato dalla signoria ingombrante dell’utile. È un inizio, speriamo che riesca a camminare con sicurezza nel futuro e a testimoniare anche nei nostri territori la necessità di creare spazi spirituali di umano autentico”.
Amanda, la portinaia del condominio oggetto della commedia, è una ragazza madre stanca di sopportare le angherie e le pesanti discriminazioni sociali da parte di alcune “mogli del condominio”.
Così per vendicarsi delle loro insinuazioni, l’ex ragazza madre ha confessato loro che il figlio lo ha avuto da uno dei loro “mariti”, che abita nello stesso condominio, facendo scattare la caccia al coniuge fedifrago da parte di queste ultime, divenute furibonde nella spasmodica, esilarante ricerca dell’adultero. Si è, così, originato una specie di giallo con frequenti colpi di scena e cambi di situazioni. L’ultimo, quello chiarificatore, assolutamente imprevisto e imprevedibile. Quello dell’amore che trionfa ed illumina le coscienze di ciascuno, in ogni tempo ed in ogni luogo. Una commedia decisamente da non perdere. Appuntamento alla sua replica.
Pino Gallo