Sono stati l’assessore alle Politiche sociali, Fernando Picerno, il dirigente dell’Unità di direzione Servizi alla Persona, Giuseppe Romaniello e la coordinatrice tecnica dell’Ufficio di Piano Marilene Ambroselli a presentare a Taranto, all’interno del Castello Aragonese, nell’ambito del terzo incontro ‘Città medie del Sud’, in attuazione del Piano Sociale di Zona, un progetto, a valere sul Pon-Metro, che prevedere un intervento su un edificio di proprietà comunale, situato in via Sacerdoti Liberali a Potenza, di sostegno alla vita autonoma per le persone con disabilità.
“Un importo di 1,4 milioni di euro, 800.000 euro fondi FSE+ e 600.000 euro fondi FSER+, per un’azione che prevede un percorso di co-progettazione è da intendersi come momento di massimo coinvolgimento degli stakeholder local” ha spiegato l’assessore Picerno.
Nel corso della presentazione è stato illustrato il focus, mutuato dagli obiettivi previsti per FSE+ e FSER+, che prevedono di ‘Migliorare l’accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili e a prezzi accessibili, compresi i servizi che promuovono l’accesso agli alloggi e all’assistenza incentrata sulla persona, anche in ambito sanitario; modernizzare i sistemi di protezione sociale, anche promuovendone l’accesso e prestando particolare attenzione ai minori e ai gruppi svantaggiati; migliorare l’accessibilità l’efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza di lunga durata, anche per le persone con disabilità’, e di ‘Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale, promuovendo l’inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate riguardanti alloggi e servizi sociali’.
E’ stata quindi scattata una foto dell’attuale situazione regionale per quanto riguarda la ‘domiciliarietà’, intesa come sostegno alla vita autonoma per le persone con disabilità
14 effettuano attività di prossimità, gruppi di auto aiuto e di compagnia. I servizi sono rivolti per il 33% nella fascia di età dagli zero ai 18 anni, e per il 77% dai 19 anni agli over 65. Il 57,1% delle strutture (8) eroga i propri servizi in maniera continuativa e periodica durante l’anno (almeno un giorno a settimana).
25 effettuano attività con funzione educativa e ricreativa. I servizi si sviluppano quasi uniformemente su tutte le fasce di età. Il 40% delle strutture (10) svolge l’attività da oltre 6 anni e il 52% (13) dichiara di voler proseguire oltre il 2024.
13 svolgono percorsi di acquisizione e potenziamento delle abilità di autonomia. I servizi si sviluppano principalmente nella fascia di età 19-34 anni. Il 69,2% delle strutture (9) svolge l’attività da oltre 6 anni e il 69,2% (9) dichiara di voler proseguire oltre il 2024.
12 effettuano interventi finalizzati all’inserimento socio-lavorativo. I servizi si sviluppano principalmente nella fascia di età 19-34 anni. Il 58,3% delle strutture (7) svolge l’attività da oltre 6 anni e il 66,7% (8) dichiara di voler proseguire oltre il 2024.
Ed è in questo contesto che si inserisce il ‘Lab21 Laboratorio socio-occupazionale’, idea sviluppata su proposta della sezione di Potenza dell’Associazione Italiana Persone Down, per una coprogettazione che si propone principalmente l’acquisizione dei prerequisiti lavorativi, di abilità pratico-manuali e di atteggiamenti, comportamenti, motivazioni e responsabilità inerenti l’ambiente di lavoro. Un laboratorio di vita indipendente – è stato spiegato da Romaniello e Ambroselli – grazie allo strumento della struttura ricettiva utilizzata per la sperimentazione. Una casa dei week-end per realizzare un distacco graduale dalla famiglia e iniziare a ‘Scegliere con chi vivere e dove vivere’.
“Un’idea – ha concluso l’assessore Picerno – che è stata oggetto di un accordo bilaterale con l’Agenzia di Coesione e che quindi sarà oggetto di valutazione al termine del percorso di coprogettazione, promosso dall’Agenzia stessa, ed è sempre in quella stessa fase che sarà definita al termine della coprogettazione la vocazione dell’immobile individuato”.