Con la chiusura definitiva, a seguito di ispezione tecnica, dei settori III e IV della discarica comunale di rifiuti urbani a La Martella, certificata ieri dalla Regione Basilicata, l’impianto di Matera è fuori dalla procedura di Infrazione europea, a dodici anni dall’avvio del procedimento. Lo comunicano con soddisfazione il sindaco, Domenico Bennardi, e l’assessore all’Ambiente Massimiliano Amenta. È il risultato di tanti mesi di lavoro, con la collaborazione del commissario regionale ad acta Salvatore Margiotta, a cui vanno i ringraziamenti del sindaco per la bella sinergia messa in campo. I due settori tombati, quindi, non sono più inquinanti o pericolosi per l’ambiente, essendo in grado di allontanare le acque piovane, come prevede la normativa di riferimento. L’ispezione ha verificato la conformità alle norme di tutti gli adempimenti indispensabili per l’uscita dall’Infrazione, come la caratterizzazione dei materiali terrosi, il drenaggio del biogas e delle acque piovane mediante piezometri, gli strati di teli isolanti posti nei settori, le recinzioni e lo smaltimento del percolato (liquido inquinante derivante dal dilavamento dei rifiuti depositati). I lavori sono stati coordinati da Invitalia (Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa) ed eseguiti da un Raggruppamento temporaneo di imprese.
L’Amministrazione comunale, in qualità di ente gestore, dovrà continuare a garantire il Piano di monitoraggio e controllo previsto dal Provvedimento autorizzatorio, oltre a manutenzione e sorveglianza della piattaforma, durante tutto il tempo che i due settori potranno ancora comportare rischi all’ambiente. In particolare, a conclusione degli interventi di bonifica su I e II settore, presumibilmente a inizio 2024, si dovranno definire le attività e i relativi costi legati alla post-gestione dell’impianto. Questi ultimi, quantificati in circa 7,5 milioni per il primo anno di inattività e circa 560mila per i successivi 30 anni, dovranno essere reperiti con somme di bilancio comunale, quindi ricadere sulla cittadinanza. Per scongiurare tali elevati costi, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di individuare un futuro per la piattaforma, in un’ottica di gestione sostenibile, anche alla luce delle Direttive europee sul ciclo dei rifiuti. L’Amministrazione comunale valuterà, con il più ampio coinvolgimento della comunità locale e delle istituzioni competenti, le soluzioni percorribili. “Siamo soddisfatti di questo importante risultato -commentano Bennardi e Amenta- ottenuto anche grazie alla collaborazione del commissario ad acta, che ringraziamo. La prossima partita si giocherà sulla sostenibilità economica e ambientale della piattaforma. L’obiettivo è scongiurare che i costi di inattività possano ricadere sulla Tariffa rifiuti (Tari), quindi sui cittadini di Matera.
La piattaforma non dovrà più essere una discarica intesa come deposito e smaltimento, ma si deve garantire la sua sostenibilità ambientale e finanziaria. L’Amministrazione comunale vorrebbe diventasse un modello di recupero e riuso ecocompatibile, anche nel ciclo dei rifiuti, in un’ottica di economia circolare green. -concludono Bennardi e Amenta- Ogni iniziativa dovrà, comunque, essere valutata e decisa con il più ampio coinvolgimento della comunità locale e delle istituzioni competenti”.