Terminato l’ultimo appuntamento di ‘Tutti giù per terra – Percorso multidisciplinare intorno al pavimento pelvico e fibromialgia’ e definizione della rete territoriale per le malattie invisibili promosso dal Comune di Potenza e dalla Consigliera di Parità Provinciale. Si è concluso così il ciclo di seminari voluto dall’assessorato comunale alle Pari opportunità, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica e a diffondere la conoscenza di questa malattia ‘invisibile’, ritenuta oggi una problematica sociale, oltre che individuale. L’obiettivo dell’ultimo appuntamento – ha dichiarato la Consigliera Bonito – è stato quello di tirare le fila dell’intero progetto divulgativo al fine di immaginare la costruzione di una rete composta da esperti che possano diventare riferimento territoriale. Secondo Simona Bonito, d’intesa con l’assessore Vittoria Rotunno – ideatrice del progetto – e le referenti Filomena Ferracane e Rosaria Marino, la rete dovrà coinvolgere, oltre all’equipe di esperti, anche medici di famiglia e referenti istituzionali, affinché il lavoro di sensibilizzazione del Comitato di ‘Tutti giù per terra’ continui a dare buoni frutti.
Gli interventi info-formativi dell’ultimo tavolo scientifico tenutosi nel Palazzo della Cultura, si sono focalizzati sulla medicina territoriale come risorsa nei percorsi di prevenzione a cura dell’Ordine dei Medici di Potenza, per poi approfondire il tema del trattamento scientifico dell’emicrania cronica, evidenziandone il carattere invisibile e non di malattia immaginaria a cura di Luca Onofrio Scappatura, dirigente medico SSD Stroke Unit – UOC Neurologia e responsabile del Centro regionale Cefalee AOR San Carlo Potenza. Proprio l’intento di voler scardinare la condizione che molto spesso chi soffre di tali patologie sia un malato immaginario, si è trattato il tema della comorbilità psichiatrica e invisibilità del dolore grazie al contributo di Andrea Barra, psichiatra-psicoterapeuta, responsabile UOSD Strutture Psichiatriche – direttore F.F, UOC SPDC- ASP. Analizzato inoltre “il tema fondamentale che ruota introno a tutto il progetto e che è quello dell’impatto sociale, lavorativo e culturale delle malattie ‘invisibili’ e che consentirà al progetto stesso di porre le basi su una progettualità più allargata con il compito di sensibilizzare ulteriormente sul concetto di conoscenza di tali temi” è stato spiegato. Ne hanno parlato Simona Bonito, Consigliera di Parità della Provincia di Potenza e Filomena Camardese, avvocato previdenzialista.
L’ultima parte, infine, si è concentrata su alcune ‘istruzioni’ per prendersi cura di sé, oltre il corpo. A relazionare sono stati Simone Vignozzi, insegnante di Scienze motorie fisiche adattate, Emanuele Ferrara, operatrice olistica e Maria Carmela Padula, biologa nutrizionista. L’intera iniziativa, nei precedenti appuntamenti, in una logica multidisciplinare, ha ospitato numerosi esperti che hanno fornito le proprie conoscenze e competenze a servizio della comunità, con il fine di sensibilizzare, informare riguardo ai percorsi per la diagnosi e la cura di disturbi che spesso vengono considerati ‘invisibili’, per migliorare la qualità della vita di chi ne soffre. Muovendo dalla definizione di pavimento pelvico, e illustrandone la funzione, si è giunti a evidenziare le specificità del dolore pelvico cronico nella fibromialgia, nota per essere una patologia reumatica non infiammatoria, caratterizzata da dolore cronico diffuso, che colpisce oltre 2 milioni di persone in Italia, più spesso donne in età adulta. I sintomi – è stato spiegato, a più riprese – possono comparire in modo graduale e aggravarsi con il passare del tempo, oppure esordire improvvisamente dopo un evento scatenante, come un trauma fisico, un’infezione o uno stress psicologico. Al primo panel hanno preso parte Barbara Suzzi, presidente CFU Comitato Fibromialgici Uniti ODV Italia, Filomena Ferracane, responsabile scientifico del progetto ‘Tutti giù per terra’, Silvia Carabelli, Comitato vulvodinia e neuropatia del pudendo, Maria Carmela Padula, presidente vicaria di ‘Potenza Città per le Donne’.
Il focus scientifico si è poi spostato quindi sull’educazione perineale, intesa come prima forma di cura grazie ai contributi di Angela Padula, direttore UOC Reumatologia AOR San Carlo Potenza e direttore del Dipartimento regionale di Reumatologia, che ha posto l’accento sull’iter di individuazione della fibromialgia come patologia, fino alla definizione della corretta terapia. Della prevenzione come prima forma di cura, si è occupata Francesca Gioiosa, medico di Medicina generale, mentre Elena Carovigno, ginecologa, ha evidenziato le caratteristiche del dolore pelvico cronico nella fibromialgia, accompagnata da Filomena Ferracane, ostetrica che ha trattato il tema dell’educazione perineale. Un’ultima parte ha visto le relazioni di Maria Carmela Padula, biologa nutrizionista che ha relazionato sull’importanza del microbiota: asse intestino-cervello.
Il terzo appuntamento ha visto lo spostamento dell’asse di approfondimento proprio sul concetto di invisibilità di alcune malattie che, ancora oggi, non consentono, a chi ne è affetto, di condurre una vita serena, della incapacità per molte donne di rappresentare il dolore e la possibilità di agire proprio su di esso. Si sono susseguite in questa sezione le eccellenti relazioni d Franco Ponti, urologo, Giorgio Galizia, neurourologo, Antonella Lettieri, psicologa Antonio Giardina, direttore medico UOSD Terapia del Dolore AOR San Carlo Potenza e coordinatore della Rete Aziendale Dolore-Hub, Rosaria Marino, referente Regione Basilicata Comitato Fibromialgici uniti. L’assessore Vittoria Rotunno, che ha coordinato tutti i seminari ha concluso: “Il percorso condiviso con professionisti ed esperti ha dato la misura del fatto che una proficua collaborazione può generare valore e arricchimento. Sono certa che questo sarà solo il primo tassello di un puzzle più ampio, che vedrà riconosciuto il diritto alla salute e la possibilità di vivere serenamente anche una patologia cronica. L’informazione e la sensibilizzazione saranno fondamentali per portare avanti progetti di così grande levatura. Un plauso a chi ha lavorato dietro le quinte e alle co-organizzatrici, con particolare riguardo alla funzionaria del Comune Adele Bellino, che ha saputo, con professionalità, organizzare e realizzare insieme all’assessorato questo progetto”.