“Manifestare in modo corale la preoccupazione per un presidio culturale come la biblioteca provinciale “Stigliani” è un’azione importante e sacrosanta, ma servono risorse certe, stabili e costanti che solo la Regione Basilicata e il ministero possono garantire”. E’ il commento del sindaco di Matera, Domenico Bennardi, che da mesi cerca un’interlocuzione con la Regione e il ministero per la biblioteca e l’archivio di Stato. Ieri sera si è svolta una manifestazione in piazza Vittorio Veneto, con varie associazioni, consiglieri regionali, comunali e assessori comunali, ma al sindaco non è stata data parola perché pare fosse “fuori tempo massimo”. “Sono arrivato quasi subito -spiega Bennardi- ma quando mi sono avvicinato per provare a esprimere anche un mio pensiero di vicinanza e solidarietà, mi è stato riferito che era scaduto il tempo a disposizione della manifestazione. Probabilmente un mio errore nella valutazione dei tempi. In ogni caso ciò che avrei voluto esprimere è un concetto semplice. Fermo restando la passione e l’attaccamento emotivo che tutti noi nutriamo per la biblioteca provinciale, e in generale per tutto il palazzo dell’Annunziata, il problema non si risolve con la retorica o con gli slogan appassionati, va affrontato nel modo più pragmatico possibile. Va individuato un percorso istituzionale nel medio-lungo termine, per uscire dal limbo gestionale e creare un nuovo modello di governance.
Il Comune è a completa disposizione per un tavolo inter-istituzionale -precisa il sindaco- come ho pubblicamente detto oltre un anno fa. I patti di collaborazione possono essere una strada, ma la biblioteca non è solo un bellissimo luogo da animare a livello culturale, non può essere affidata a volontari culturali, o a una turnazione di associazioni; le biblioteche svolgono certamente un ruolo importante anche come aggregatori culturali, ma sono soprattutto un contenitore culturale fondamentale, devono assolvere alla funzione di conservazione e fruizione del proprio patrimonio librario-documentale, e nel nostro caso anche artistico, con le varie collezioni in dotazione. Questo patrimonio va catalogato, conservato, arricchito e reso accessibile a professionisti bibliotecari. Attualmente la biblioteca è provinciale, all’interno di un immobile di proprietà provinciale. Dopo l’annullamento delle Province, in assenza di risorse stabili e costanti, il personale della biblioteca è passato sotto la Regione Basilicata. Indubbiamente ora c’è un’emergenza, la questione va affrontata anche nell’immediato perché senza risorse non può funzionare, non può rimanere aperta con dipendenti pubblici a zero risorse.
La domanda che avrei posto in piazza, approfittando della presenza di molti consiglieri regionali, è: come mai la Regione ha azzerato il fondo unico per gli enti locali, che permetteva all’ente Provincia di ricevere quelle risorse utili per la cultura? In definitiva, va benissimo la preoccupazione collettiva e l’esigenza di manifestare, ma va prima di tutto tutelato il patrimonio della Stigliani, va assicurata la sua fruizione, tutelato e rispettato anche il personale interno, garantendone i diritti e arricchendolo con nuovi innesti, visto che mancano bibliotecari; nuovi concorsi, più formazione. Per fare tutto questo, ci vogliono risorse certe, costanti e cospicue che solo l’ente regionale o ministeriale oggi può offrire. Anche l’archivio di Stato vive un momento di grande difficoltà sul piano del personale. Oltre un anno fa, il Comune ha offerto due dei propri lavoratori del Reddito minimo d’inserimento, privandosi di risorse umane per spirito di solidarietà istituzionale; ma così non possiamo andare avanti, è fondamentale che a livello regionale e nazionale si creda nella cultura come fulcro identitario dei territori e fondamentale opportunità di crescita sociale insieme all’istruzione”.