“La Basilicata deve puntare sempre più alla sinergia Cibo – Ambiente – Salute con norme che sappiano valorizzare il patrimonio agroalimentare ma anche stili di vita sostenibili. Con il nostro provvedimento di legge proviamo a raggiungere obiettivi di sostenibilità alimentare oltre che economica per gli operatori del settore, unendo la salvaguardia e la valorizzazione della tipicità dei nostri prodotti agricoli e agroalimentari, la cucina lucana a base di tali prodotti e uno stile di vita basato sulla dieta mediterranea, patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, unico e ormai riconosciuto sotto il profilo salutistico.
La nostra proposta di legge sulla “Dieta mediterranea patrimonio dell’umanità – Disposizioni in materia di salvaguardia, valorizzazione e promozione di uno stile di vita e di una cultura di sviluppo sostenibile dei prodotti agroalimentari lucani e della cucina lucana” primo firmatario Luca Braia di Italia Viva – Renew Europe, presentata insieme ai consiglieri Polese (Iv-RE), Sileo e Giorgetti (Gm) e Baldassarre (Idea-Italia al Centro) e poi sottoscritta anche da altri colleghi consiglieri è stata approvata all’unanimità dalle tre Commissioni consiliari e approda in Consiglio.”
Lo dichiarano i consiglieri regionali Luca Braia di Italia Viva – Renew Europe, Mario Polese (Iv-RE), Dina Sileo e Gino Giorgetti (Gm) e Vincenzo Baldassarre (Idea-Italia al Centro)
“Siamo soddisfatti di questo risultato raggiunto – proseguono i cinque consiglieri regionali – e ora auspichiamo la gregge venga ora approvata e infine licenziata dal prossimo Consiglio Regionale. Riteniamo che promuovere la diffusione della dieta mediterranea insieme alle attività economiche, ambientali, sociali e culturali legate a tale stile alimentare in ambito regionale ma anche nazionale e internazionale possa essere un grande valore aggiunto che si lega fortemente alla vocazione primaria della Basilicata.
Non è solo l’elenco degli alimenti sulla tabella nutrizionale, quello a cui abbiamo pensato con la nostra proposta di legge è un modello di sviluppo culturale e sociale che parte da uno stile di vita a cui si uniscono competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni tramandate di generazione in generazione. Alimentazione sana che viene posta in sinergia con la valorizzazione del mangiar lucano attraverso i prodotti dell’agroalimentare regionale e della cucina lucana e dei professionisti che si adoperano da anni, quali ad esempio la Federazione Italiana Cuochi e l’Ordine dei Tecnologi alimentari ed altri attori anche nel campo della prevenzione, con cui si dovranno attivare necessariamente collaborazioni sul territorio.
Altre regioni, come la vicina Calabria, le Marche, la Campania, già si sono attivate in tal senso, facendo dei propri prodotti un vessillo identitario e culturale.
Noi pensiamo a un percorso partecipato di tutela e valorizzazione della dieta mediterranea basato da una parte sul rispetto per il territorio e la biodiversità e che garantisca, dall’altra, la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e non solo, legate a pesca, agricoltura, allevamento. Si prevede l’istituzione anche dell’Osservatorio Regionale per la dieta mediterranea e di una Rete operativa.
Mettiamo in campo un approccio al tema della dieta mediterranea che si deve sviluppare anche attraverso campagne di sensibilizzazione, di informazione e di formazione a partire dalla scuola, in chiave educativa per promuovere e incentivare, con le istituzioni scolastiche, ad esempio attraverso i menù delle mense, ma anche con l’introduzione nei distributori automatici di alimenti freschi e dotati di apposite garanzie di qualità, più sane abitudini alimentari.”