Quarant’anni di politica italiana attraverso un “narratore” privilegiato, come l’ex Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Sono stati al centro della presentazione del libro “C’era una volta la politica”, scritto dal senatore bolognese, che ha dialogato con i già parlamentari lucani Filippo Bubbico, Carlo Chiurazzi e Vito De Filippo, i quali hanno anche parlato delle rispettive esperienze istituzionali.
L’evento, moderato proprio dal Presidente della Provincia di Matera ed ospitato nella bellissima location della terrazza del palazzo ducale Malvinni Malvezzi della città dei Sassi, in estrema sintesi ha veicolato messaggi molto chiari: la politica c’è e ci sarà sempre, anche grazie alla memoria che non deve trasformarsi in nostalgia, mentre l’antipolitica è destinata a soccombere e, in ogni caso, non può rappresentare la soluzione.
“Il titolo del libro non è casuale – ha spiegato il sen. Pier Ferdinando Casini -. C’era una volta la politica vuol dire, secondo me, che non c’è più la politica che serve, quella basata sul radicamento territoriale, sulla competenza, sulla professionalità. Pur tuttavia, il mio non è un libro di nostalgia ma che parla di futuro, della necessità di tornare alla politica perché, in un’epoca in cui è stata inventata l’intelligenza artificiale, non c’è ancora, invece, un meccanismo diverso dalla politica che consenta di partecipare alle scelte della collettività. Il mio, quindi, è un invito diretto soprattutto ai ragazzi, affinché s’impegnino in politica”.
“Il Presidente Casini – ha dichiarato Piero Marrese – è la memoria storica della politica italiana, tenuto conto della sua presenza 40ennale in Parlamento che gli ha consentito di attraversare la Prima e la Seconda Repubblica. La memoria è fondamentale per vivere bene il presente e costruire il futuro. Come giovane amministratore ritengo necessario ed opportuno fare tesoro del lavoro fatto nel passato per esercitare l’azione politica con responsabilità, impegno e determinare con coraggio le scelte. Se vogliamo essere protagonisti attivi della nostra vita non possiamo improvvisare. Dobbiamo, invece, lavorare con consapevolezza e preparazione”.