La raccolta di saggi, scritti tra il 1977 e il 2020, vuole rendere omaggio a maestri e amici che hanno accompagnato un lungo percorso tra linguaggi diversi, ma sempre rivolti al futuro. Soprattutto ai maestri già scomparsi, quando apprendimento e diletto di un iniziato erano tutti rivolti all’arte e ogni strada conduceva all’assidua frequentazione degli studi degli artisti, alla conoscenza di tecniche e materiali, alla comprensione dei percorsi sotterranei della creatività.
La suddivisione in cinque capitoli riflette lo sviluppo di un lavoro che inizia con Antonietta Raphaël, dalla quale muove poi l’interesse, mai interrotto, per Scipione e Mario Mafai, e quindi per i pittori che guardavano con rispetto alla “Scuola romana”, ne avevano ricevuto stimoli oppure ne facevano parte (Roberto Melli, Amerigo Bartoli, Luigi Bartolini, Mino Maccari, Fausto Pirandello, Franco Gentilini, Angelo Savelli, Afro Basaldella, Giulio Turcato, Toti Scialoja, Arnoldo Ciarrocchi, Antonio Sanfilippo, Achille Perilli). Nel frattempo, i viaggi all’estero, dapprima in Europa e poi in America, determinavano i contatti con artisti legati all’Italia (tra i primi: Hans Hartung, Roberto Sebastian Matta, David Hare, Stanislav Kolibal, Ibram Lassaw, Kengiro Azuma, Assadour), pronti a esaltare la mai sopita passione per la grafica, legata inevitabilmente alla letteratura, e a farne nascere un’altra: quella per la scultura che, nel corso degli anni, diventerà predominante, tanto da sollecitare, affondando le mani nei documenti di un secolo ancora in buona parte da scoprire, ricerche e approfondimenti multidisciplinari, utili per raccontare, attraverso monografie, mostre retrospettive o cataloghi generali, la storia di ognuno di essi nel loro divenire (Duilio Cambellotti, Arturo Martini, Fausto Melotti, Alberto Viani, Marcello Mascherini, Dino e Mirko Basaldella, Pericle Fazzini, Leoncillo, Andrea Cascella, Pietro Consagra, Francesco Somaini).
Tra gli uni e gli altri, i poeti, gli scrittori (Giuseppe Ungaretti, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero, Enrico Falqui, Alfonso Gatto, Carlo Belli, Leo Longanesi, Tito Balestra, Alfredo Giuliani, Cesare Vivaldi, Jean-Clarence Lambert, Pier Paolo Pasolini, Valentino Zeichen), alcuni anche pittori, e gli editori (Vanni Scheiwiller), sempre al centro di un interscambio che poneva in primo piano una visione totale della cultura, l’importanza del libro d’artista nella storia del Novecento e il connubio parola-segno che esalta le nuove tecniche d’immagine (Lucio Fontana, Alberto Burri, Gastone Novelli, Piero Dorazio, Carla Accardi, Francesco Lo Savio, Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini).
Molti degli artisti e degli scrittori dei quali si parla nel libro, tutti presenti nel MIG-Biblioteca, hanno attraversato la Lucania in lungo e in largo e in molti luoghi hanno lasciato testimonianze del loro passaggio.