Pisticci. E’ il 10 luglio. Una mattina di calura estiva particolarmente intensa. Al Distretto sanitario di Pisticci una quindicina di persone attendono da qualche ora che arrivi l’impiegato addetto al pagamento dei tiket e al disbrigo delle formalità. I medici ed il personale sanitario aspettano di effettuare le visite nei loro ambulatori lindi e profumati, pronti a spendere la loro professionalità, per lenire sofferenze e diagnosticare eventuali patologie, in tempo utile per avviare le terapie previste.
Ma tutto è fermo in un’atmosfera silenziosa e surreale, carica di attese per l’impiegato che non arriva ad aprire l’ufficio cassa. Siamo oltre le 11. L’attesa di essere visitati si trasforma in tensione. Quella visita l’hanno prenotata con mesi di anticipo e adesso rischia di saltare nei tempi lunghi di un’altra prenotazione. L’imbarazzo è generale.
I più informati dicono che ciò succede da diversi giorni, in maniera sistematica. A volte l’impiegato arriva, sia pure con molto ritardo. A volte no. Intanto c’è chi non si accontenta delle informazioni ricevute ed inizia a chiamare il centralino dell’ASM di Matera, cercando di parlare con il direttore generale, la dr. Sabrina Pulvirenti. Ma inutilmente per oltre un’ora di tentativi andati a vuoto. Imbarazzo generale del centralinista e anche dei cittadini che ascoltano. Ostaggi della malasanità in una mattinata di canicola che sfiora i 36 gradi, appena mitigati dalle spesse murature dell’ex edificio scolastico del secolo scorso.
Che fare? Venire incontro ai cittadini che attendono di essere visitati ed effettuare le prestazioni richieste o rimandarli a casa? O piuttosto rimandare a un tempo successivo l’apposizione di timbri ed autorizzazioni amministrative, fidando sull’onestà dei cittadini, ma esponendosi ai rigori della legge?
Intanto nessun tentativo di poter parlare con la direttrice generale dell’azienda sanitaria di Matera va a segno. È passata, così, un’altra ora e le lancette dell’orologio segnano mezzogiorno. L’impiegato dell’ufficio tiket non arriva ancora. Così viene in soccorso la comprensione e l’umanità degli operatori sanitari, che decidono di dare fiducia agli onesti cittadini e di aprire gli ambulatori.
Ci sono cittadini che attendono di essere visitati ed ascoltati da ormai quattro ore e più non può essere protratta la loro attesa. Ci sono cittadini anziani e persone che vengono da altri Comuni. Più tardi o al massimo il giorno dopo regoleranno con timbri e firme tutto quanto è previsto e cesseranno di rimanere ostaggi di una burocrazia indolente e arroccata, fino all’inverosimile, dietro la rigidità di protocolli.
Summum ius, summa iniuria. Il sommo diritto, affermava Cicerone, è somma ingiustizia.
Così, la decisione dei medici specialisti fa tornare, finalmente, il sorriso nei corridoi dell’austero edificio umbertino ed anche il piacere di essere convenientemente accolti dal personale sanitario, che ancora una volta si è distinto per il senso di umanità e di vicinanza alle sofferenze umane. Non sono degli eroi. Sono soltanto professionisti che hanno prestato fede al giuramento di Ippocrate. Ovvero di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento rifuggendo da ogni indebito condizionamento.
Pino Gallo