Il Presidente della Sezione Energia di Confapi Matera, Francesco Calbi, torna nuovamente a lanciare l’allarme sui ritardi nella transizione green, una svolta ecologica che sembra incontrare notevoli resistenze.
Da un lato, eccesso di burocrazia e organici degli uffici regionali sottodimensionati rallentano l’approvazione delle autorizzazioni per i progetti di impianti fotovoltaici, con ritardi di due anni che comportano gravi pregiudizi economici per le società proponenti.
Dall’altro, ci si chiede se sia l’azione di alcune lobby (quali??) a generare un sistema di veti incrociati che, giustificandosi con la tutela del paesaggio, ignorerebbe il surriscaldamento del pianeta e le azioni di contrasto, come appunto lo sviluppo delle energie rinnovabili. Se fotovoltaico ed eolico deturpano il paesaggio, come sostiene qualcuno, l’industria fossile viene invece agevolata, mentre la legge sulle comunità energetiche rinnovabili è ancora priva dei decreti attuativi. Perché si continuano a fare convegni su questa iniziativa lodevole che consentirebbe l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti, pur sapendo che il Ministero dell’Ambiente non ha ancora emanato i decreti attuativi?
A fine febbraio 2023 in Basilicata c’erano 201 progetti di impianti rinnovabili in attesa di valutazione in sede statale e 57 in sede regionale e la nostra regione è tra le peggiori nella classifica del rilascio delle autorizzazioni per il fotovoltaico, con zero progetti eolici autorizzati nel 2022.
La Regione Basilicata, inoltre, nel 2021 ha emanato una legge che poneva limiti restrittivi agli impianti di energie rinnovabili, con il limite massimo di 3 MW contro i 10 MW previsti dal piano regionale, legge poi giudicata contrastante con gli indirizzi nazionali ed europei dalla Corte Costituzionale, che ha sostanzialmente accolto le obiezioni formulate da Confapi Matera. Inoltre, per sbloccare 7 impianti eolici è dovuto intervenire il Consiglio dei Ministri.
A inizio di quest’anno – conclude il Presidente Calbi – il Tar Basilicata ha accolto i ricorsi di varie imprese contro il vincolo paesaggistico apposto dalla Regione in un’area in cui si vietava in maniera aprioristica la realizzazione di impianti di energie rinnovabili.
Se la Regione non è un modello di efficienza, il Governo ha cambiato idea sul fatto di fare del Mezzogiorno una terra di energie rinnovabili, perché ha deciso di fare dell’Italia l’hub europeo del gas. Niente di nuovo sotto il sole.Confapi Matera
Ufficio Stampa Confapi