Il sindaco di Matera, Domenico Bennardi, ha chiesto formalmente all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata (Arpab), di avviare un monitoraggio sulla qualità dell’aria nel perimetro urbano della città. Un controllo resosi necessario, in seguito ai forti miasmi di stallatico che si sono percepiti dal tardo pomeriggio di ieri da sud a nord della città. Un lezzo nauseabondo, che ha pervaso anche il centro e i Sassi, entrando in abitazioni, alberghi e negozi frequentati dai tanti turisti, che ancora affollano la città.
Il sospetto è che si tratti di una cattiva pratica di concimazione dei terreni agricoli mediante l’uso di letame e liquami delle stalle, il cui olezzo è stato trasportato dal particolare vento di ieri pomeriggio. “Sarà anche un fenomeno che non danneggia la salute -precisa il sindaco- ma ricordiamoci che siamo una città turistica, e oltre al grave disagio per i residenti, offriamo l’immagine, anzi l’odore, di una città poco gradevole per l’esperienza di un viaggiatore magari arrivato oggi nella Capitale europea della cultura, che porterà con sé questo olezzo come ricordo. Ho segnalato tutto ad Arpa Basilicata, affinché si possano allertare le istituzioni preposte e si individuino le cause al più presto, per un fenomeno che si ripete spesso in questo periodo, come avvenuto l’anno scorso a metà settembre”. Probabilmente, quindi, si tratta di una prassi agricola scorretta perché la normativa sui nitrati consente l’uso dello stallatico come ammendante e/o concime organico solo se maturo e asciutto (quindi non più maleodorante), ma è possibile anche l’uso del liquame nei limiti per estensione del terreno.
Quello che si è percepito ieri a Matera è l’ammoniaca in forma gassosa persistente, che può arrivare a un periodo di solvibilità con cattivo odore per una settimana, in base alla direzione del vento.