I sindaci di Matera, Domenico Bennardi, e Miglionico, Francesco Comanda, nel cui territorio comunale ricade l’oasi faunistica della diga di San Giuliano, esprimono preoccupazione e contrarietà al progetto di realizzare un parco fotovoltaico da 40 ettari sullo specchio d’acqua dell’invaso. Un’iniziativa calata dall’alto, rispetto alla quale gli enti territoriali non sono mai stati coinvolti, né tantomeno informati, apprendendo tutto dagli organi di stampa. Un grave corto circuito istituzionale, tanto più perché entrambi i Comuni sono impegnati da anni nella valorizzazione naturalistica e turistica di uno dei siti più belli e suggestivi della provincia di Matera, dove fu trovato il fossile della balena preistorica, chiamata Giuliana proprio dal nome della diga. Quel fossile racconta la storia importante di questo sito, che non può essere coperta dalla tecnologia moderna, per quando innovativa e pulita.
L’impatto visivo ed ambientale sul delicato ecosistema di flora e fauna, sarebbe devastante. «Come Amministrazione comunale sto lavorando da tempo, per rendere più decoroso e accogliente verso i turisti l’area della diga di San Giuliano. -spiega il sindaco Bennardi- Grazie a una convenzione con il Consorzio di bonifica di Basilicata, abbiamo riqualificato tutte le staccionate, con la pulizia del sottobosco; a breve sarà collaudata e fruibile la ciclovia Giuliana, che collega la Cripta del Peccato Originale con la diga di San Giuliano, per fare di questo sito un’area vocata prevalentemente al turismo ambientale. In quest’ottica -conclude il sindaco di Matera- chiedo la revoca delle autorizzazioni concesse all’azienda che vorrebbe realizzare l’impianto, con la contestuale apertura di un confronto con i Comuni interessati, che comunque avrebbero dovuto sapere tutto in fase istruttoria, per avere la possibilità di controdedurre e presentare osservazioni. Così non è stato e ne siamo molto rammaricati».
Sulla stessa posizione anche il sindaco Comanda: «Io ho appreso di questo progetto dal telegiornale della Rai Basilicata -ha detto- rimanendo letteralmente basito. Non è possibile avviare un iter autorizzativo del genere senza coinvolgere o informare i Comuni competenti per territorio. Ricordo che 30 anni fa, quando si stava realizzando la Provinciale 26, siccome il tracciato ricadeva in parte nell’oasi faunistica ci fu una levata di scudi degli ambientalisti materani, che indusse i progettisti a fermare i lavori per rivedere il percorso della strada. Fu salvaguardata l’area di San Giuliano, realizzando anche opere importanti come viadotti e altro. Peraltro, in prossimità dello sbarramento di Miglionico, la Provincia di Matera fece realizzare un presidio Cras (Centro di raccolta animali selvatici), che avrebbe bisogno di un rilancio funzionale e strutturale. Oggi, invece di investire sulla valorizzazione di questi presìdi -conclude Comanda- si autorizza un parco fotovoltaico sull’acqua del lago, senza neppure informare i sindaci? È assurdo. Si fermi tutto e ci si confronti sul reale futuro di quest’area naturalistica di pregio, quindi intoccabile e incontaminabile».