Non poteva che essere la nebbia fitta a fare da cornice alla notte dei Cucibocca a Montescaglioso. Un paio di occhiali realizzati con bucce d’arancia, la folta barba bianca, il grande cappello ricavato da un disco di canapa usato nei frantoi e poi un lungo mantello nero rendono irriconoscibili questi strani personaggi che si aggirano misteriosi tra le vie della città accompagnati dal suono dello struscio della catena stretta alla caviglia e con un lungo ago tra le mani.
Se da un lato il gesto simbolico di cucire la bocca segna la fine di un lussuoso pranzo di Natale, dall’altro le eccentriche figure incutono timore ai bambini affinché si mettano a letto lasciando via libera alla Befana che porterà i suoi doni. L’evento è stato promosso dalla Pro Loco di Montescaglioso e dal Comune. Un rito antichissimo dal forte valore demoantropologico unico nel Mezzogiorno, tratto identitario della comunità montese da preservare e promuovere in un’ottica di turismo culturale destagionalizzato. A chiudere la serata la musica popolare del gruppo folk Amarimai.