Trentasette edizioni del Gezziamoci per proseguire con entusiasmo le azioni necessarie all’arricchimento personale della cultura musicale e in particolare di quella jazzistica.
Una rassegna che oltre a concerti propone laboratori, masterclass, trekking, incontri dedicati ad un pubblico curioso composto soprattutto da giovani. Ed ecco, allora, che la XXXVII edizione del festival lucano, si apre con un ciclo di sei conferenze dal titolo “Storie di Jazz”, dedicate alle commistioni tra il jazz e le varie culture, a conferma della universalità della musica più importante del ‘900.
A guidare questo ciclo di conferenze un personaggio tra i più importanti della scena jazz mondiale: Israel Varela, batterista di fama internazionale, docente di batteria jazz presso il Conservatorio “E.R. Duni” di Matera. Un gioiello che qualifica ancora di più l’offerta formativa di una Istituzione come quella materana che da anni ha aperto le porte al jazz.
Varela condurrà sei conferenze, una ogni mese, su temi differenti legati agli stili della batteria e delle percussioni. “Storie di Jazz” avrà luogo nel bellissimo salone delle feste dell’Antico Palazzo Giudicepietro, oggi Palazzo Bernardini.
Primo appuntamento è per martedì 20 febbraio con “FLAMENCO JAZZ DRUMMING”.
Israel Varela è considerato un’autorità mondiale della batteria Flamenco Jazz.
Conosciuto in tutto il mondo per il suo contributo nella musica Flamenco, dove ha sviluppato uno stile unico ed originale come membro dello storico trio flamenco del pianista Diego Amador, dove ha collaborato per più 15 anni in diverse tournée mondiali, così come con tanti altri artisti di flamenco come Jorge Pardo, Antonio Canales, Joaquin Cortes.
Un’opportunità unica per imparare e scoprire il mondo del flamenco da una prospettiva ed un approccio diverso. Con l’approfondimento dei “nudillos”, “palmas” (claps), cajon, e utilizzando elementi ritmici del canto (voce), chitarra, ballo, e la loro applicazione alla batteria jazz e alla Musica in generale. Una conferenza aperta a tutti i musicisti e non, dove il linguaggio del flamenco aiuterà non solo ad andare oltre i propri condizionamenti ritmici, ma andrà’ ad arricchire il proprio linguaggio musicale.