Con il ritorno della bella stagione e l’imminenza delle festività pasquali, sarà riaperto dopo oltre un anno di interdizione, il sentiero 406 che dalla zona di Porta Pistola nei Sassi conduce al ponte di legno (turisticamente noto come ponte tibetano), quindi oltrepassa il torrente Gravina per arrivare fino al belvedere di Murgia Timone. Ne danno notizia il sindaco, Domenico Bennardi, e il presidente dell’Ente Parco Murgia materana Giovanni Mianulli. La chiusura del sentiero si era resa necessaria tra la fine del 2022 e gli inizi del 2023, per motivi di sicurezza legati al rischio di cedimento di un grosso blocco roccioso calcarenitico, che incombeva proprio sulla parte iniziale del percorso dai Sassi verso il ponte di legno.
Una decisione concordata tra il Comune e l’Ente parco, che ha provocato la disapprovazione di operatori turistici e visitatori, in considerazione della grande attrattiva che il ponte ha a livello nazionale e internazionale. Per queste ragioni, l’Amministrazione comunale si è adoperata fin da subito in collaborazione e a supporto dell’Ente Parco competente per quell’area, commissionando uno studio geologico sulle cause della vistosa fessurazione nel costone calcarenitico, in modo da intervenire tempestivamente per il consolidamento o la messa in sicurezza. Si è scoperto, infatti, che le grosse radici di una pianta di fico si erano insinuate nella roccia, e crescendo stavano provocando il distaccamento di una parte consistente del costone. Quindi è stato rimosso l’apparato radicale, neutralizzandone l’azione erosiva. Oggi il costone è in sicurezza e il sentiero 406 di nuovo fruibile lungo tutti i suoi 6 chilometri di lunghezza, con sbalzi d’altezza che vanno da 200 a 350 metri e una percorrenza media di circa 4 ore.
Un’opportunità irrinunciabile di vivere i Sassi e questa parte del Parco Murgia, a contatto con la natura e l’ambiente tipico della gravina, fino allo scenario mozzafiato del Belvedere di Murgia Timone. La riapertura del sentiero, si integrerà con la fruibilità delle aree per la Pasqua, secondo le modalità rese note ieri dall’Ente Parco della Murgia materana, con la raccomandazione di affidarsi a guide turistiche abilitate e in ogni caso percorrere i sentieri tracciati senza abbandonarli, utilizzando abbigliamento e calzature adeguati, sempre con senso di responsabilità verso l’ambiente e il patrimonio del Parco.