Venerdì 29 marzo 2024, alle ore 17.30 e alle ore 23.00, lungo le vie di Castronuovo Sant’Andrea, verrà ricostruito il doloroso percorso di Cristo verso la crocifissione sul Golgota attraverso l’arte contemporanea. L’iniziativa è a cura del Polo museale di Castronuovo (MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” – Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino), della Pro Loco, della Parrocchia S. Maria della Neve e del Comune di Castronuovo Sant’Andrea.
Si rinnova così, come ogni anno in occasione delle festività pasquali, l’incontro tra arte e fede: un artista contemporaneo interpreta la sequenza murale della via dolorosa percorsa da Gesù, entrando con intensa partecipazione nell’arcaica processione che ha da sempre contraddistinto il fervore religioso di Castronuovo e che ha il suo momento più emozionante nell’incontro del Figlio morto con la Madre, rappresentato dalle due statue in cartapesta del XVIII secolo. Inoltre, altrettanto emblematica è la processione notturna, ab origine riservata alla partecipazione e, dunque, alla manifestazione della sola devozione maschile
Quest’anno, dopo Fazzini, Strazza, Dal Molin Ferenzona, Masi, Ricci, Lorenzetti, Cerone, Santoro, Teodosi, Pirozzi, Scorcelletti, Pulsoni, Guida, Masini, Timossi, Melotti, Martinelli, Janich, Gaetaniello, Giuliani, Bruno Conte, Anna Addamiano, Ernesto Porcari, Giuseppe Salvatori e tanti altri, è Roberto Almagno a tradurre in un linguaggio singolare, fatto di immagini propositive, i momenti drammatici della Passione di Cristo.
Roberto Almagno ha accompagnato con un testo esplicativo, la sua “Via Crucis-Forme della Croce”: “L’esperienza dolorosa e umiliante del Cristo viene riportata con impeto dai segni neri, quasi minacciosi, tracciati sulla carta, come fossero ferite e cicatrici. La gestualità del segno, carico di vibrazioni, vuole riportare al presente i colpi di frusta e di mazzuolo, sui chiodi, che hanno lacerato le carni di Gesù. Ognuno dei 14 fogli è una voragine buia. Mi è sembrato di rivivere, in ogni segno, pieno del pensiero di quei tristi giorni in cui la vita poco a poco si congedava dall’anima dei miei cari, il ciclo “bara dopo bara” a loro dedicato, nel 2021-2022, perché non si dileguasse definitivamente il loro volto, fermato con i medesimi materiali e tecnica usati per il ciclo della Via Crucis. I disegni sono stati realizzati con l’ausilio di piccole fascine di legno, sarmenti, imbevuti in una miscela di olio bruciato e pigmento nero avorio: materie che ben si addicono alla povertà della mia infanzia in cui trovavo olii, grassi e carboni nella fucina di mio nonno e, poi, di mio padre. Non ho usato pennelli ma scarti di rami recuperati nel mio laboratorio. Una povertà dunque che esprime, con incisioni buie, la tragedia degli ultimi momenti del Cristo. L’uso del legno richiama la croce, la miscela nera l’oscurità che in quegli istanti dominava il cuore delle molte persone che portarono un Uomo puro al Golgota. Credo che nella dimora di ogni famiglia dovrebbe esserci una Via Crucis, affinché si saldi la coscienza dei figli con le generazioni future, evitando di ripetere uno dei più grandi errori dell’umanità. Errori che, viste le tragedie attorno a noi, sembrano dimenticati da molti nel mondo distratto dalla tecnologia che riempie la nostra quotidianità”.
Il culto pasquale e l’arte non esauriscono il loro incontro nel solo giorno del Venerdì Santo, ma raggiungono la loro massima espressività nella Santa Messa di Pasqua. Domenica 31 marzo 2024, alle ore 11:30, nella Chiesa Madre di Santa Maria della Neve di Castronuovo Sant’Andrea, una inedita tovaglia d’altare, appositamente realizzata da Maria Ditaranto e intitolata “EADEM MUTATA RESURGO”, andrà ad impreziosire la solennità del giorno della Resurrezione di Gesù. L’iniziativa, avviata nel 2014 con la tovaglia d’altare di Maria Lai, seguita da quelle di Guido Strazza, Claudio Palmieri, Giulia Napoleone, Roberto Almagno, Ettore Consolazione, Ernesto Porcari, Anna Addamiano, Nino Tricarico, Giuseppe Pirozzi, si ripete anche quest’anno, grazie al coinvolgimento dell’artista lucana, già ospite di Castronuovo per le opere dedicate al Quinto Centenario della nascita di Sant’Andrea Avellino.
Scrive Maria Ditaranto:”La Pasqua è il tempo del passaggio (Pesah) a una vita nuova. Letteralmente è il rifiorire delle medesime spoglie terrene del defunto. La risurrezione nello stesso corpo posseduto prima di morire. Il corpo che riprende vita nell’istante in cui lo spirito si riunisce al corpo. È proprio questo istante che ha ispirato il dipinto. Difficile credere che la morte possa essere sconfitta, con il solo ausilio della teologia e della fede, ma la matematica ci fornisce tutti gli strumenti di analisi e di calcolo necessari, essendo il linguaggio usato da Dio nella natura, come sostiene Daniel Bernoulli. Il matematico del 1.600 afferma, infatti, che “Gli oggetti matematici non sono invenzioni del matematico, ma sue scoperte, presenti nella natura armoniosa come armoniosi pensieri di Dio. A lui si deve la scoperta della spirale meravigliosa, Spira mirabilis, ed egli stesso afferma che il fatto che una piccola parte della spirale ‘risorga’ uguale a se stessa, la rende simile, secondo quanto afferma la religione cristiana, alla Resurrezione.
Questo è il motivo per cui Bernoulli volle che la figura della spirale venisse incisa sulla sua tomba con la scritta: Eadem mutata resurgo, cioè “risorgo uguale eppure diversa”. Conoscendo la teologia, infatti, Bernoulli sapeva che la vita eterna è il compimento della stessa vita terrena (Vita mutatur non tollitur).”La vita non è tolta, ma trasformata”: la frase è contenuta nel primo prefazio del rito cattolico della messa per i defunti.
Se dopo la nascita suoni, colori, sapori, hanno assunto una maggior chiarezza, una maggior completezza, il Paradiso, la vita dopo la morte, dovrà essere una vita veramente completa. Come in una “spirale meravigliosa”, la medesima vita (eadem) cambia (mutata), perché via via si accresce (come nella definizione di “spirale di accrescimento).
In occasione della “Via Crucis” di Roberto Almagno e della celebrazione della Santa Messa di Pasqua con l’altare adornato dalla tovaglia dipinta da Maria Ditaranto, sarà possibile visitare, nella Cappella di Santa Maria della Stella, la mostra permanente “21 artisti lucani rileggono l’opera di Sant’Andrea”, nel Museo della Vita e dell’Opera di Sant’Andrea Avellino l’omaggio a Franco Mulas in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, l’Atelier “Guido Strazza”, il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” e il Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino.
Notizia sugli artisti
Roberto Almagno è nato ad Aquino nel 1954. Trasferitosi giovanissimo a Roma, dal 1968 al 1971 è allievo prima di Giuseppe Mazzullo, poi, all’Accademia di Belle Arti, di Pericle Fazzini, che avrà un peso determinante nel percorso della sua ricerca artistica e nello sviluppo del suo lavoro. Nel 1975 partecipa alla “X Quadriennale di Roma” e nel 1976, a Livorno, tiene la sua prima mostra personale. Nel 1980 abbandona la scultura in pietra di indirizzo figurativo per dedicarsi a ricerche sperimentali che lo porteranno, a determinare la sua personale cifra stilistica. E proprio a questi anni che risale, con una mai interrotta continuità di lavoro, l’intima scelta di un unico materiale: il legno. Nel 1994 partecipa al “46° Premio Michetti” vincendo il primo premio con la scultura Malena. Da questo momento in avanti la sua attività espositiva è assidua e ricca di risultati. Nel 2006 allestisce nella Sala Regia di Palazzo Venezia di Roma l’opera Sciamare, notevole per imponenza e dimensioni. Nel 2010 partecipa all’Expo di Shangai nell’ambito dell’Esposizione Universale 2010. Tiene le sue prime personali a Londra nel 2012 e a New York nel 2015. Opere di Almagno si trovano in importanti collezioni quali la collezione del Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambasciata italiana in Macedonia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Mosca.
Maria Ditaranto è nata nel 1968 a Putignano (BA) e vive a Pignola (PZ). La sua formazione di grafico pubblicitario ha creato le basi della sperimentazione di vari linguaggi che l’hanno portata ad esplorare con sempre rinnovata curiosità il mondo delle immagini. Tale curiosità l’ha condotta, negli anni, ad indagare la figura umana attraverso lo studio del ritratto come mezzo di introspezione. È l’uomo nella sua centralità e nel rapporto con il Cosmo a stimolare la sua creatività.
In occasione del Giubileo del 2000 ha realizzato il ciclo di 20 tele della Volta di San Valentino nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Abriola (PZ). Ha partecipato al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia – Regione Basilicata. Diverse le mostre che segnano il suo percorso nell’arte sacra. Tra queste: “I CARE – ovvero la liturgia del prossimo – le opere di misericordia” – Galleria Civica di Potenza (2016), “7 Chiese/7 Opere – Miserere: le opere di misericordia corporali” – Chiesa di San Giacomo – Lucera(2016), “Miserere. Le opere di Misericordia corporali” – Museo Diocesano – Troia (2017). Sempre nel 2017 esordisce con la sua prima personale, “Le due lune di Lilith”, nella Galleria Idearte di Potenza. Faranno seguito altre mostre personali relative ai progetti per la Comunità Internazionale Baha’ì in diverse sedi sul territorio nazionale e i progetti in collaborazione con il Consiglio Regionale di Basilicata per la promozione del territorio. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni, pubbliche e private.