“La Regione Basilicata deve affrontare subito le due preoccupanti crisi, idrica e catastrofica con un tavolo che coinvolge tutti gli attori istituzionali competenti. È dovuto e senza ringraziamenti, basta proclami, urgono interventi risolutivi se esiste un piano preventivo per il comparto”.
E’ quanto dice il Segretario Provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “ai problemi legati alla siccità in agricoltura si sono sovrapposti quelli causati dall’eccezionale ondata di maltempo che ingenti, incalcolabili sono i danni maggiori nel Materano, dove si è abbattuta una bomba d’acqua seguita da grandinate. Bene ha fatto il sindaco di Policoro, Enrico Bianco, che ha immediatamente deciso di richiedere lo stato di calamità a causa dei pesanti danni causati dalla grandine caduta sui prodotti agricoli, albicocche, nettarine, kiwi e ortaggi vari, ricordando che solo una settimana fa, la stessa amministrazione aveva invece chiesto la dichiarazione dello stato di calamità naturale a causa dell’emergenza idrica. Per l’Ugl Matera – aggiunge Giordano – è senza dubbio questa decisione di Bianco, un’azione da salutare con favore ma, non dobbiamo nasconderci che l’esercito delle aziende agricole che soddisfano migliaia di lavoratori, stanno incessantemente e da anni vedersi distrutto il loro patrimonio: prima, la gestione della risorsa ‘acqua’ ch’è stata abbandonata a se stessa per troppi anni. Basta qui ricordare che l’accordo quadro che stabilisce le modalità di gestione risale al 2016 ma a ciò siamo puntualmente a dover correre sempre ai ripari, senza vedere le necessarie azioni di programmazione e pianificazione a fronte di un inesistente piano preventivo.
L’acqua non si capisce da chi è gestita: da più Enti che operano a diversi livelli senza confrontarsi e sempre questo, comporta lungaggini e scarsa prontezza di risposte senza che ci sia tra loro un coordinamento. Non parliamo – tuona forte e chiaro Giordano – della mala gestione insostenibile dell’acqua con le infrastrutture lucane inadeguate, obsolete dove la rete di trasporto ‘fa acqua’ dappertutto oltre che al degrado funzionale delle opere di regolazione degli apparati elettromeccanico e sistemi di controllo. L’Ugl Matera denuncia inoltre, l’elevato tasso di dispersione idrica e, soprattutto, al mancato collaudo degli invasi lucani che non consente di aumentare le riserve di acqua pur essendoci la possibilità. I campi del metapontino sono ormai un deserto e la Basilicata, contro tendenzialmente, è esportatore netto di acqua in favore delle Regioni limitrofe senza che i finanziamenti per le infrastrutture idriche, vengano spesi e bene in manutenzione. E mentre da un lato si piange, dall’altro certamente non si ride: come se non bastasse la siccità, nei comuni a Nova Siri, Tursi, Rotondella, Policoro e Bernalda si vedono allagati i territori. Sono ancora i cambiamenti e le avversità atmosferiche ad abbattersi sugli agricoltori vanificando, in pochi minuti, sacrifici e lavoro: pioggia, vento a raffiche ma soprattutto grandine, grossi chicchi hanno messo a rischio coltivazioni: non solo, oltre ai danni all’agricoltura, si contano vetri rotti e auto danneggiate. Danni consistenti per produzioni pregiate di albicocche, pesche e ortaggi, uliveti, vigneti distrutti vanificando, in pochi minuti, sacrifici e lavoro.
Ci sono a rischio migliaia di posti di lavoro e aziende pronte a chiudere se non saranno da subito operate scelte sussidiarie e incisive, che siano messe a terra nel più breve tempo possibile. In caso contrario a risentirne non sarà il solo territorio materano ma tutto il lucano compreso, il mezzogiorno d’Italia. L’Auspicio dell’Ugl Matera, dunque – conclude Giordano -, è che tutte le Istituzioni coinvolte vogliano cogliere di petto la questione grave dell’emergenza di questo periodo in agricoltura, và affrontata definitivamente nello spirito di leale collaborazione che deve ispirare la tutela del nostro territorio a 360°”.