Nel pomeriggio di oggi si è tenuto un incontro tra la direzione aziendale di Stellantis, le segreterie regionali e la rappresentanza sindacale di stabilimento per discutere il rinnovo del contratto di solidarietà, la cui scadenza era prevista per il 4 agosto 2024.
Durante l’incontro è stato concordato il rinnovo del contratto di solidarietà per ulteriori 10 mesi, fino al 26 giugno 2025. Questi ultimi 10 mesi rappresentano il periodo finale delle spettanze ordinarie degli ammortizzatori sociali, che occorre attenzionare per il futuro, per dare un supporto in termini di ammortizzatori sociali in questa fase di transizione. La riduzione media dell’orario di lavoro sarà dell’80% e, come in passato, è stata confermata la maturazione dei ratei per tutti i dipendenti. Sono stati inoltre stabiliti degli step di verifica nei mesi di dicembre 2024 e maggio 2025, l’azienda ha accolto la richiesta sindacale di rafforzare il confronto con i delegati sulle condizioni di lavoro e salario per governare al meglio lo strumento del Contratto di Solidarietà.
La direzione aziendale ha illustrato la situazione industriale attuale e confermato la messa in produzione dei futuri modelli. A Melfi continuerà la produzione della Jeep Compass e della Jeep Renegade, sia nelle versioni Mild Hybrid che PHEV. Tuttavia, la produzione della 500X resta bloccata a causa del mancato accordo con l’Algeria. Guardando al futuro Stellantis ha confermato la messa in produzione nei prossimi anni di 5 nuovi modelli a Melfi, inclusi veicoli elettrici, e come annunciato di recente, la nuova Jeep Compass Mild Hybrid, annunciando che a partire dal primo semestre 2025 ci sarà la messa in produzione dei primi due nuovi modelli, una DS e una Jeep.
Questa conferma getta le basi per un futuro industriale dello stabilimento di Melfi, ma la situazione rimane critica per la fine del 2024 e il 2025. Gli incontri previsti per il 5 e 7 agosto con il governo dovranno essere risolutivi, dopo un anno e mezzo di confronti inconsistenti. Non è più possibile attendere: un accordo complessivo sull’automotive in Italia è indispensabile. I lavoratori di Stellantis, dell’indotto e della logistica sono allo stremo, e non c’è più tempo da perdere. È necessario passare dagli annunci ai fatti, definendo chiaramente il futuro del settore automotive sia in Italia che in Europa. Anche le possibili modifiche al Green Deal da parte della Comunità Europea devono prevedere una tutela per i lavoratori di uno dei settori trainanti del nostro Paese.
Fim Fiom Uilm Fismic Ugl Aqcf