Le battaglie portate avanti dal Nuovo Sindacato Carabinieri a tutela dei diritti fondamentali dei colleghi, iniziano a produrre gli effetti desiderati. Tanti gli interventi con la Scala Gerarchica e le Forze politiche con un unico intento: riconoscere ai colleghi la presunzione d’innocenza, limitando così gli “effetti collaterali” che, per un comune cittadino sono già principi fondamentali riconosciuti dall’ Ordinamento.
La dichiarazione arriva dal Segretario Nazionale Vincenzo Incampo (Nsc) che, a margine delle modifiche introdotte dall’art. 7 della Legge 114/2024 ( “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’ordinamento giudiziario e al codice dell’ordinamento militare”.) dichiara: si apre al riconoscimento di alcuni principi fondamentali grazie all’evoluzione dell’art. 1051 del Codice dell’Ordinamento Militare che di fatto sancirà per i militari un vera e propria “garanzia d’innocenza” fino a sentenza di condanna, nel caso un militare venga sottoposto a procedimento Penale. Prima dell’approvazione di questa Legge, i colleghi indagati venivano esclusi immediatamente dalle procedure di avanzamento, mentre ora, potrà avvenire solamente in presenza di una reale sentenza di condanna.
Voglio anticipare, conclude Incampo, che come Nuovo Sindacato Carabinieri stiamo lavorando affinché si possa arrivare anche alla modifica di quelli che sono gli “effetti perpetui” delle sanzioni disciplinari di Stato, che ad oggi, risultano essere una vera e propria “pena” che per i militari non si estingue mai, anche successivamente a sentenze di estinzione del reato, producendo effetti di carattere amministrativi all’interno della sfera militare di appartenenza nonché anticostituzionali rispetto alle libertà organizzative delle Associazioni Sindacali Militari.