Centonovantaquattro unità emetiche sono state raccolte, tra sangue intero e plasma, nello scorso week end nelle diverse sezioni Fidas . Queste le sezioni che , insieme ai punti prelievi del Sit di Matera e Potenza , hanno effettuato la raccolta: Matera nella parrocchia Santa Famiglia, Policoro , Montalbano Jonico, Brienza , Grassano, Muro Lucano e Vaglio di Basilicata. “ Tanta generosità dei donatori lucani” , ha spiegato la presidente della Fidas regionale Isabella Cammarota “ che nello scorso weekend si sono recati presso i punti di raccolta delle sezioni Fidas per compiere questo gesto di amore e altruismo gratuito verso il prossimo.
L’appello lanciato nei giorni scorsi per il livello di allerta dell’ abbassamento delle scorte di sangue, è stato accolto dai nostri donatori che in tanti si sono recati presso le nostri sede associative. A molti, purtroppo, abbiamo dovuto rimandare l’appuntamento dell’atto di generosità al prossimo mese di ottobre, avendo già molte prenotazioni, per garantire il livello massimo di sicurezza sanitaria nella raccolta , sia per il donatore che per il ricevente così come previsto dalle disposizioni. Un ringraziamento al personale medico e infermieristico, ai volontari e dirigenti associativi per l’impegno che quotidianamente, e soprattutto nelle giornate di raccolta, dedicano all’associazione per garantire questo bene prezioso e vitale a molti pazienti. Il weekend è stato caratterizzato da un maggior numero di donazioni, ma tutto il mese di settembre abbiamo registrato risposte significative anche in altre sezioni come Irsina, Venosa, Rionero in Vulture, Muro Lucano, Laurenzana, Scanzano Jonico, Polizia di Stato Matera e Potenza.
La Fidas in Basilicata opera da più di cinquant’anni e ci sono sezioni che hanno nel loro calendario giornate che si ripetono da diversi anni, soprattutto nei giorni di festeggiamenti del Santo Patrono, un valore aggiunto al gesto della donazione quello di sentirsi parte integrante della comunità. E’ necessario comunque non abbassare la guardia considerando due dati, quello che ci sono meno giovani e che sono in molti i donatori storici che devono fare i conti con l’età massima per donare. Il nostro impegno dunque e la sfida che abbiamo accettato, va nella direzione di mettere in campo una programmazione responsabile e pronta a dare risposte e sostegno alle richieste che ci vengono fatte dai Centri Trafusionali”.
Giovanni Spadafino