«L’attenzione richiesta da alcuni operatori del settore dell’accoglienza nella città di Matera, è la condizione principale su cui si è fondata la scelta per l’organizzazione di eventi della portata del G20 e G7». Ad affermarlo è l’assessore al Turismo, Francesco Salvatore, dopo le critiche di alcuni operatori per la sospensione delle attività commerciali nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre, disposte con ordinanza sindacale sulla base delle stringenti prescrizioni di sicurezza imposte da questura e prefettura. «Possiamo affermare con certezza che se Matera potrà ospitare ancora una volta i grandi della Terra -prosegue Salvatore- non è solo per la sua storia, ma anche grazie alla qualità della sua offerta turistica e culturale. I disagi temporanei che questo tipo di eventi comportano nella regolare vita della città, troveranno il giusto ristoro nella vetrina mondiale in cui Matera sarà inevitabilmente esposta nelle prossime settimane, che possiamo paragonare a milioni di euro investiti in pubblicità su tv nazionali e internazionali, oltre che testate giornalistiche nazionali e mondiali. Il continuo sviluppo del turismo materano -riamarca Salvatore- non deve trovare riscontro in semplici richieste di ristoro per presunti danni al proprio fatturato, ma nella collaborazione virtuosa di tutti, unita alla condivisione delle politiche di sviluppo turistico.
E’ questo il modo corretto di garantire a tutti la sostenibilità delle iniziative, che incidono positivamente su Matera». In nessuna città del mondo dove si sono svolti vertici internazionali con sospensioni delle attività commerciali, dovute a necessarie misure di sicurezza, sono stati previsti ristori. Un dato, quest’ultimo, che la dice lunga sull’inevitabile massiccio ritorno d’immagine che non mancherà di produrre effetti positivi a medio e lungo termine su quegli stessi esercizi commerciali, che per qualche ora dovranno sospendere le proprie attività. «Sui tempi delle ordinanze restrittive -concLude Salvatore- è necessario precisare che le disposizioni sindacali sono state tempestive rispetto alle comunicazioni dell’apparato di sicurezza (questura e prefettura), quindi non si è agito all’ultimo momento come potrebbe sembrare».